Con Vajont la realtà virtuale sbarca al Festival di Venezia
La realtà virtuale continua ad espandersi, anche nel mondo del cinema. Vajont, il progetto firmato dalla regista Iolanda Di Bonaventura e dal produttore Saverio Trapasso parteciperà nella sezione Venice Virtual Reality alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica (2-12 settembre 2020) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.
Vajont, giunto alla quarta edizione di Biennale College Cinema-VR (Virtual Reality), è appunto un’esperienza di realtà virtuale interattiva in prima persona, ambientata nella valle del Vajont qualche ora prima del disastro della diga che nella notte del 9 ottobre 1963 provocò la morte di 1.917 persone. La vicenda è incentrata su un dialogo fra marito e moglie. La donna subodora il pericolo e vuole allontanarsi, il marito la respinge. “Vajont” affronta quindi temi forti: cosa ci impedisce di lasciare i luoghi a cui sentiamo di appartenere? Possiamo accettare l’idea di dover proteggere noi stessi da qualcosa che fa parte della nostra stessa identità?
Iolanda Di Bonaventura, 27 anni, aquilana, è artista visiva e regista. Il suo lavoro è incentrato sul ruolo dell’ambiente come parte costitutiva dell’identità personale e sull’individuazione di nuovi linguaggi tecnici e creativi. Saverio Trapasso, 34 anni, catanzarese, è da sempre interessato al mondo della Computer Graphics e ha ricoperto diversi ruoli all’interno di produzioni multimediali e di gaming, occupandosi di formazione professionale nell’ambito della virtual reality. Attualmente dirige Artheria, azienda che si occupa di ricerca e sviluppo nell’ambito delle cross-realities, dell’entertainment e del gaming.