Cirano di Guccini, il significato della canzone
Cirano è un brano scritto da Francesco Guccini nel 1996, pubblicato all’interno dell’album “D’amore di morte e di altre sciocchezze“. La critica lo ha inserito nella categoria del genere folk. L’album è il diciassettesimo pubblicato dall’artista di Modena. L’intero album è stato dedicato a Victor Sogliani, bassista degli Equipe 84, e a Bonvi, fumettista creatore di Sturmtruppen. Entrambi, amici di Guccini, erano scomparsi poco tempo prima dell’uscita del disco. La canzone è stata poi riproposta a Sanremo da Irama, durante la serata delle cover.
Cirano di Guccini, il brano
Il testo del brano utilizza la trasposizione letteraria con il romanzo omonimo dell’autore Edmond Rostand, pubblicato verso la fine dell’800. Il tutto allo scopo di fornire un’analisi critica della società attuale e alla classe politica. Descrivendo una cruda realtà, l’artista si scaglia contro il solito gregge conformista. Una svolta amorosa conclude il brano. Come molti altri testi di Guccini, incredibilmente, le parole utilizzate risultano ancora attualissime. Il brano fu scritto in realtà a quattro mani, insieme al paroliere Beppe Dati. L’arrangiamento musicale, invece, fu preparato dal produttore Giancarlo Bigazzi.
Spiegazione del testo
La denuncia del testo sembra andare contro varie categorie: dai musicisti ai politici, dagli inetti ai conduttori televisivi. Anche il personaggio che dà il titolo alla canzone, Cyrano, viene fatto parlare. Le parole del testo, infatti, sembrano uscire dalla sua bocca. I cantautori senza un messaggio forte vengono pesantemente criticati. “Inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza, avrete soldi e gloria, ma non avete scorza. Godetevi il successo, godete finchè dura“. L’artista dice poi di non sopportare più chi si veste per apparire autorevole. “Signori imbellettati, io più non vi sopporto“. Anche l’amore trova spazio. Infatti, verso la fine della canzone spunta la figura di Rossana, l’amata figura angelica di Guccini. “Le scriverò dei versi, le parlerò coi versi“.