Calcio: il Governo vieta gli allenamenti fino al 13 aprile

Calcio: il Governo vieta gli allenamenti fino al 13 aprile

Pasqua rigorosamente a casa, nessuna attività sportiva ammessa fino almeno al 13 aprile. Il che significa non solo stop alle partite e alle manifestazioni di alcun genere, ma anche agli allenamenti per i club professionistici. Come anticipato nei giorni scorsi dal ministro per le politiche giovanili e per lo sport Vincenzo Spadafora, il nuovo decreto del Governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria del Covid-19 vieta esplicitamente anche gli allenamenti delle squadre professionistiche, ponendo di fatto fine, almeno fino a dopo Pasqua, alle discussioni delle ultime settimane. «L’unica novità introdotta nel Dpcm – ha spiegato in una conferenza stampa Giuseppe Conte – riguarda le sedute di allenamento degli atleti: sospendiamo anche quelle onde evitare che le società sportive possano pretendere l’esecuzione della prestazione anche nella forma di un allenamento. Gli atleti potranno allenarsi individualmente».

Il riferimento del presidente del Consiglio è proprio al dibattito andato in scena nelle scorse settimane nel mondo dello sport, specie nel massimo campionato di calcio. Alcuni club, in particolare Lazio e Napoli, avrebbero infatti voluto far riprendere gli allenamenti collettivi, seppur con la divisione degli atleti in gruppi e prendendo tutte le precauzioni necessarie. La società di Claudio Lotito aveva addirittura autonomamente fissato la ripresa dell’attività per il 23 marzo, salvo poi rinviare tutto a data da destinarsi. Stesso discorso per il Napoli, che aveva convocato la squadra nel centro di allenamento di Castel Volturno per mercoledì 25 marzo, salvo poi posticipato la decisione. Ora è arrivato il nuovo decreto del Governo che non lascia spazio a interpretazioni: per tornare in campo le squadre dovranno aspettare almeno il 14 aprile, salvo ulteriori proroghe dei divieti.