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Bottiglie di plastica, l’Italia è il paese che ne consuma di più

Bottiglie di plastica, l’Italia è il paese che ne consuma di più


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L’Italia detiene un primato poco invidiabile: è il maggior consumatore di acqua in bottiglie di plastica in Europa e il secondo a livello mondiale. Questo comportamento non solo alimenta una domanda incessante di plastica, ma contribuisce anche in modo significativo all’inquinamento ambientale.

Quante bottiglie di plastica si consumano in Italia?

In Italia si registrano livelli di consumo di plastica estremamente elevati, con circa 30 milioni di bottiglie impiegate ogni giorno. Su base annua, questo si traduce in oltre 13 miliardi di bottiglie, una cifra impressionante che posiziona il paese tra i maggiori utilizzatori di plastica per l’acqua potabile.

Questa dipendenza dalle bottiglie, nonostante la disponibilità di acqua potabile di alta qualità direttamente dai rubinetti, è sintomatica di una preferenza radicata che ha un impatto significativo sull’ambiente.

Qual è il consumo di acqua in bottiglia in Italia?

Ogni italiano consuma in media 233 litri di acqua in bottiglia ogni anno, un dato che colloca l’Italia al vertice mondiale, preceduta solo dal Messico. Questo consumo così elevato è alimentato dalla percezione diffusa che l’acqua imbottigliata sia più pura e sicura rispetto a quella del rubinetto.

Tuttavia, tale convinzione è spesso infondata, poiché l’acqua della rete idrica italiana è tra le più sicure e controllate in Europa. Nonostante ciò, questa preferenza continua a sostenere un settore che contribuisce in maniera significativa all’inquinamento da plastica.

Quanta plastica utilizza un italiano in un anno?

L’uso pro capite di bottiglie di plastica in Italia contribuisce a un accumulo considerevole di rifiuti. Con 11 miliardi di bottiglie in plastica immessi sul mercato ogni anno, solo il 40% viene adeguatamente riciclato.

Questo significa che circa 7 miliardi di bottiglie finiscono per essere abbandonate nell’ambiente, dove possono persistere per centinaia di anni, causando danni enormi agli ecosistemi marini e terrestri. Questo problema non è solo ambientale, ma anche di salute pubblica, poiché la plastica, spezzettandosi in micro e nanoplastiche, entra nella catena alimentare e, di conseguenza, nei nostri corpi.

Quando spariranno le bottiglie di plastica?

La sparizione definitiva delle bottiglie di plastica potrebbe sembrare un obiettivo ambizioso, ma è possibile ridurre drasticamente il loro uso attraverso strategie concrete. Ad esempio, l’adozione di sistemi di deposito cauzionale, come il “vuoto a rendere” già in vigore in Germania, potrebbe incentivare il riciclo e diminuire la necessità di produrre nuove bottiglie.

Inoltre, promuovere una maggiore fiducia nell’acqua del rubinetto, magari attraverso campagne informative che evidenziano la sua sicurezza e qualità, potrebbe indurre un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo degli italiani.

Il consumo massiccio di acqua in bottiglia in Italia rappresenta una sfida ambientale di vasta portata, che richiede interventi decisi sia da parte dei consumatori che delle istituzioni.

Ridurre l’uso di plastica non è solo un dovere ambientale, ma anche una necessità per tutelare la salute pubblica e preservare le risorse naturali. Il cammino verso un futuro sostenibile passa attraverso scelte consapevoli e politiche mirate, capaci di incoraggiare comportamenti virtuosi e sostenibili.