Bellutti, sogno Coni: «Sfido pregiudizi e potere consolidato»
Una sfida contro i pregiudizi e contro il potere maschile per realizzare il sogno Coni. Antonella Bellutti scende in campo e sfidare Giovanni Malagò per le elezioni alla presidenza del Comitato olimpico nazionale italiano in programma in primavera, prima delle Olimpiadi di Tokyo. «Non è facile scegliere di mettersi in gioco, esporsi a rischi e fatica – spiegato l’ex ciclista e bobbista in una conferenza stampa online -, ma per una persona come me sarebbe peggio non farlo, soprattutto per quella che ritengo una giusta causa. Sento la candidatura necessaria, perché in questo modo esprimo la mia gratitudine per il mondo dello sport, anche se non sarà facile sfidare un sistema di gestione del potere consolidato e maschile, una vera roccaforte».
Bellutti, prima donna alla carica più alta dello sport
La Bellutti è la prima donna a candidarsi per la carica più importante dello sport italiano. «Affronto la sfida come donna, come atleta, come vegana e come rappresentante della comunità Lgbt – spiega -. Vorrei liberare lo sport dalle logiche di potere e burocrazia che lo tengono imbrigliato. È arrivato il momento di cambiare e io ho idee libere da pregiudizi perché ho conosciuto direttamente le discriminazioni e sono riuscita a liberarmene».
La Bellutti, due ori olimpici conquistati su pista (inseguimento ad Atlanta 1996 e corsa a punti a Sydney 2000), un’esperienza a cinque cerchi anche nel bob ai Giochi invernali del 2002, oggi è docente, formatrice, dirigente sportiva e imprenditrice turistica, ma non dimenticato il passato da atleta. «Venti anni dopo la legge Melandri vorrei che noi atleti fossimo capaci di fare un ulteriore salto di qualità . Vederci al vertice dello sport italiano deve diventare normale – afferma -. Rappresento tutto ciò che finora non è mai stato rappresentato nel mondo sportivo ed è difficile dire chi potrà essere dalla mia parte alla luce delle elezioni mancanti e delle assemblee fatte in fretta per confermare lo status quo senza incorrere nei rischi che la nuova riforma poteva far correre. Al momento non ci si può esprimere sulla situazione dei grandi elettori, ma io sento di poter trasmettere una visione diversa».
Sul tema della contestata legge di riforma dello sport la Bellutti non scende nei dettagli, ma dice chiaramente: «La storia del Coni deve restare il riferimento al quale tutte le istituzioni devono guardare con attenzione. Lo scontro di potere attuale rischia di compromettere un lavoro centenario che ci ha portato a essere un’eccellenza dello sport mondiale. Bisogna dimostrare invece di saper fare gioco di squadra, nel rispetto reciproco, con un obiettivo comune: costruire il futuro. Il rinnovamento necessario deve essere portato avanti riconoscendo allo sport un valore costituzionale e la tutela di un ministero con portafoglio».