Balli caraibici, quali sono e cosa sapere
Quando si parla di balli caraibici si fa riferimento a tre danze – Salsa, Merengue e Bachata–le cui origini si rintracciano in un’area circoscritta in maniera piuttosto precisa: il Mar dei Caraibi. In particolare, le tre discipline che formano questo gruppo ristretto di balli affondano le proprie radici nelle tradizioni cubana e portoricana, benché nel corso del tempo gli influssi esterni (latini e non) abbiano apportato un contributo significativo alla definizione delle figure e dei movimenti che oggi rappresentano il tratto distintivo di ciascuna di esse.
Balli caraibici: caratteristiche
Stando a quanto si legge sul sito italiano della FIDS, la Federazione Italiana della Danza Sportiva, il gruppo dei balli caraibici rappresenta “una miscela esplosiva di sensualità, ritmo e allegria”. Queste prerogative sono quelle che ricorrono maggiormente in tutte le danze caraibiche; la Bachata, che prevede un contatto fisico più pronunciato, è certamente il ballo in cui la sensualità è più accentuata. Il ritmo, invece, varia in base al ballo e può essere più o meno sostenuto; dal punto di vista tecnico, le battute sono diverse per ciascuna disciplina.
Balli caraibici, quali sono i più famosi
I balli caraibici hanno avuto sviluppi molto diversi, così come differenti sono stati i contributi di altri tipo di ballo e le contaminazioni con altre discipline. Vediamo di seguito quali sono le caratteristiche distintive delle danze caraibiche:
- Salsa: il nome deriverebbe dal fatto che questo ballo caraibico sarebbe un mix di diversi balli di origine cubana (mambo, merengue dominicano, cha chacha, pachanga e rumba) ai quali si sono aggiunti passi e movimenti mutuati da balli nordamericani, soprattutto lo swing e il tip-tap. Diffusasi a New York tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, la Salsa annovera due scuole di riferimento; la prima è quella cubana (“circolare”) mentre l’altra è quella portoricana (“lineare”). La principale differenza tra le due danze è che nella prima di due ballerini tendono a descrivere un cerchio durante l’esecuzione di movimenti e coreografie mentre nella seconda la struttura è complessivamente più elegante e regolare. I singoli movimenti sono codificati in maniera precisa ma i passaggi intermedi sono affidati all’improvvisazione da parte dei due ballerini; in aggiunta, la salsa, pur nascendo come ballo di coppia, può essere ballato singolarmente da uno dei due soggetti danzanti. La salsa, infine, può essere ballata sia a tempo di musica che controtempo; al di fuori delle due scuole sopra citate, esistono diversi ‘stili’ (New York, Los Angeles, Colombiano e Venezuelano).
- Merengue: le origini, molto antiche, di questo ballo, come spiega la sezione dedicata ai balli caraibici del sito ufficiale Federdanza, secondo alcune fonti “affondano le radici nei movimenti obbligati degli schiavi nei campi costretti a trasferire ritmicamente il peso del corpo da un piede all’altro”. È quasi certo che il merengue sia nato nella Repubblica Dominicana tra il XVI° e il XVII° secolo; la musica viene suonata da tre strumenti diversi: la guida, la tambora e la fisarmonica. Il primo veniva suonato dai nativi dominicani mentre il secondo ha origini africane, mentre la fisarmonica venne introdotta nell’Ottocento dai tedeschi. Ciò testimonia l’origine ‘mista’ del ballo, il cui nome significa ‘meringa’: tale associazione deriverebbe dalla similarità tra i movimenti della danza e quelli necessari alla preparazione del dolce. Il merengue, infatti, è caratterizzato da un ritmo piuttosto veloce(tempo 2/4), sincopato e sensuale. Dal 2016, è annoverato tra i patrimoni intangibili dell’umanità dell’UNESCO;
- Bachata: nata all’inizio del Novecento, la Bachata ha anch’essa origine nella Repubblica Dominicana. La danza, come spiega federdanza.it, “è riuscita a resistere e a superare l’ostracismo delle autorità che la ritenevano “volgare” a causa del continuo contatto fisico tra uomo e donna”. Inizialmente, la bachata non prevedeva figure o coreografie particolari: l’uomo e la donna, infatti, non facevano altro che restare abbracciati e dondolarsi, sulle note della cosiddetta “música de amargue”, ossia la “musica dell’amarezza”, così chiamata perché costituita da testi che descrivevano un contesto sociale piuttosto problematico. La bachata viene ballata su un tempo di quattro quarti (la prima battuta è più forte rispetto alle altre). Per quanto riguarda gli stili, se ne possono individuare tre: tradizionale, sensual e urban.
Differenza tra balli caraibici e latino americani
Molto spesso, erroneamente, si tende a confondere i balli caraibici con le danze latino-americane. Queste ultime (Samba, Cha chacha, Rumba, Paso Doble e Jive) rappresentano un gruppo ben distinto di discipline. La confusione nasce dal fatto che alcune di esse, ossia la Rumba – dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO nel 2016 – e il Cha chacha, sono di origine cubana.
Ma quali sono, quindi, le differenze tra le due categorie di ballo? Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare ciascuna disciplina dal punto di vista tecnico poiché molte danze hanno un’origine geografica comune o hanno beneficiato di influenze provenienti dall’Africa o dal Nord America. In linea di principio, i balli latino americani sono maggiormente codificati dal punto di vista tecnico e alcuni di essi sono molto praticati in ambito agonistico; quelli caraibici, invece, conservano una maggiore nota folcloristica. Gli aspetti che determinano le differenze tecniche, invece, sono: la battuta, il ritmo, le figure, i movimenti e le coreografie, ossia la struttura generale di ciascuna danza.