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Bagno al gatto, sì o no?

Bagno al gatto, sì o no?


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Il bagno al gatto è un’abitudine consigliabile ai fini di una buona e corretta igiene del nostro animale domestico. Come si sa, il gatto non è un amante dell’acqua, ne rifugge il contatto in tutti i modi. Tuttavia, anche solo occasionalmente, questa pratica potrebbe tornare utile per ottenere una migliore e accurata igiene e per instaurare poco per volta anche un rapporto di fiducia con il proprio pelosetto. Ecco dunque alcune accortezze per rendere più piacevole il bagno al gatto.

Perchè bisogna fare il bagno al gatto

Il gatto è per antonomasia l’animale più pulito che provvede da sè alla propria igiene: si stima che trascorra il 50% della propria giornata a pulirsi da solo. Tuttavia il suo pelo necessita di cure specifiche non soltanto per sè ma anche per l’ambiente in cui vive, specie se il micio è abituato a uscire in giardino: in questo caso può accumulare sporcizia dall’esterno, oltre a essere attaccato da parassiti e insetti. Per questo motivo è consigliabile fare il bagno al gatto ogni tanto. E’ inoltre indispensabile farlo quando l’animale ha subito degli interventi o quando è diventato troppo anziano per provvedere da sè alla pulizia.

Ogni quanto bisogna lavare il gatto?

La frequenza del bagno al gatto è variabile e deve tenere conto del tipo di pelo, della stagione e delle abitudini di vita del micio. In linea di massima è consigliabile lavare il gatto con pelo medio lungo ogni due o tre settimane, quelli con pelo corto una volta ogni due mesi, tenendo ben presente che non bisogna eccedere: i lavaggi troppo frequenti potrebbero causare un indebolimento del pelo.

Come fare il bagno al gatto senza spaventarlo

Fare il bagno al gatto è un’impresa spesso complicata. Ecco alcuni consigli: innanzitutto occorre spazzolare il pelo per togliere eventuali grovigli e per tranquillizzarlo; poi bisogna immergere con delicatezza il gatto in una bacinella di acqua tiepida (circa dieci centimetri di altezza per 38/39° C). Bagnato il pelo, occorre usare uno shampoo specifico per insaponare ogni parte del corpo, compresa la coda, evitando muso e orecchie. Per risciacquarlo ci si può servire di una caraffa o del doccino con getto d’acqua al minimo. E’ bene poi, soprattutto in autunno e inverno avvolgere il gatto in un asciugamano caldo e usare il phon.

Pazienza e movimenti lenti

Lavare il gatto richiede molta attenzione e una buona dose di pazienza: è utili creare un buon feeling con gesti affettuosi e movimenti lenti, usando un tono di voce pacato. Attenzione a occhi, orecchie e muso, che non vanno toccati e bagnati. Nel caso di uso del phon, meglio accenderlo prima in modo che il gatto si abitui al rumore

Abituare il gatto al bagno fin da cucciolo

Sarebbe bene fare il bagno al gatto già da cucciolo, in modo da abituarlo alla pratica, specie se è di carattere mansueto. Se però il gatto dovesse dare segnali di insofferenza e stress, meglio rinunciare: è possibile optare per salviette umidificate, panni umidi o uno shampoo secco.