Attacco hacker alla Siae, rubati dati degli artisti
La Siae, la Società Italiana degli Autori ed Editori, ha scoperto di avere seri problemi di sicurezza informatica aziendale. Il problema è già capitato ad altre grosse aziende ed istituzioni negli scorsi mesi. Stiamo parlando appunto di un attacco hacker alla Siae. Un ransomware ha paralizzato i sistemi informatici della società, ovvero un malware che limita l’accesso del dispositivo che infetta. Successivamente il virus chiede un riscatto da pagare per rimuovere la limitazione. A rivendicare l’attacco è stato il gruppo Everest.
Attacco hacker alla Siae, cosa è successo
L’attacco hacker ha avuto conseguenze molto spiacevoli. I mandanti dell’operazione si sono già impossessati di circa 60 giga di dati degli iscritti alla Siae. Secondo le ricostruzioni i documenti sottratti sono circa 28 mila, comprendenti carte d’identità, patenti, tessere sanitarie e indirizzi civici. Questi, poi, sono stati pubblicati sul dark web, la parte nascosta di internet in cui sono presenti diversi siti e pagine illegali. Gli hacker hanno poi richiesto un riscatto pagabile in Bitcoin, la criptovaluta utilizzata per il commercio del dark web. La cifra richiesta è del corrispettivo di tre milioni di euro. Nonostante ciò, la Siae ha dichiarato di non essere interessata a pagare, perchè la pubblicazione dei dati potrebbe avvenire anche dopo il versamento.
Le indagini
Ora le indagini sono in mano alla polizia postale e al garante della privacy, che erano già stati informati nelle settimane precedenti di un tentato phishing ai danni della società. Per questo motivo era scattato l’allarme, invano, dei sistemi di sicurezza. Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) sta cercando di risalire agli hacker. Stando a quanto riferisce la Siae, tutte le azioni legali possibili sono ormai avviate. La situazione resta quindi in aggiornamento. Nel frattempo, tutti gli artisti che sono stati vittima dell’attacco verranno prontamente informati.