Arriva l’app salvavita per le donne vittime di violenza domestica
Io resto a casa è lo slogan sulla bocca di tutti (molto meno nella pratica a guardare le nostre strade, purtroppo). Ma l’unico modo finora certificato e a disposizione per arginare il contagio in questa pandemia da Coronavirus che sta mietendo migliaia di vittime e mettendo in ginocchio la sanità è per tante persone un incubo. Per chi è e si sente solo, per chi soprattutto non riesce e non può vedere la casa come un rifugio, semmai come un carcere. O peggio, come sottolineano alcune associazioni e centri antiviolenza.
La casa può trasformarsi in una trappola infernale per le donne che subiscono maltrattamenti e abusi da parte dei loro partner si legge e si sente quotidianamente, perché per un numero scandaloso di donne italiane la quarantena è un incubo più spaventoso del virus stesso.
A preoccupare i centri d’ascolto è il numero di denunce, dimezzate dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Il divieto di uscire di casa se non per attività strettamente necessarie avrebbe spinto molte vittime di violenza a uscire, in tutti sensi. Ecco perché in questi giorni si stanno moltiplicando gli appelli a utilizzare il numero gratuito 1522, a disposizione delle donne vittime di violenza domestica, approfittando magari dell’uscita per fare la spesa. E per coloro che non riescono a telefonare in serenità e sicurezza viene consigliato di scaricare sul proprio smartphone l’App 1522 in modo da poter chattare silenziosamente con operatrici sempre a disposizione.
L’emergenza da Coronavirus non deve insomma nascondere e tanto meno far dilatare quella della violenza sulle donne. Perché la ormai famose scarpe rosse non devono essere dimenticare e sostituite solo da guanti, mascherine e schermi per gli occhi.