Appendino condannata per la tragedia di Piazza San Carlo | SubitoNews

Appendino condannata per la tragedia di Piazza San Carlo

Appendino condannata per la tragedia di Piazza San Carlo

Tutti condannati a un anno e sei mesi di reclusione, compresa la sindaco Chiara Appendino, i cinque imputati del Processo con rito abbreviato per i fatti di piazza San Carlo di Torino. I fatti risalgono alla sera del 3 giugno 2017, quando durante la proiezione su maxischermo nella centralissima piazza del capoluogo piemontese della finalissima di Champions League tra Juventus e Real Madrid (persa dai bianconeri), si scatenò il panico tre la folla, causando 1.600 feriti e la morte di due donne per le lesioni subite.

«Provo dolore e amarezza, pago per gesto folle di altri» la reazione della Appendino, che già da tempo ha annunciato di non volersi ricandidare, che in un lungo post su Facebook ha commenta la condanna ricevuta. L’esponente dei 5 Stelle ha scritto di non volere sottrarsi alle sua responsabilità, ma «è altrettanto vero che oggi devo rispondere, in quanto sindaca, di fatti scatenati da un gesto – folle – di una banda di rapinatori», sostenendo che sul «difficile ruolo dei sindaci forse andrebbe aperta una sana discussione» e dicendosi «fiduciosa di riuscire a far valere le nostre tesi nei prossimi gradi di giudizio».

Appendino accusata di non aver organizzato la sicurezza in Piazza

Le indagini hanno da tempo ricostruito la presenza di un gruppo di rapinatori, appunto, che ha fatto scatenare il panico con esplosioni, ma la sindaca e gli altri quattro imputati sono accusati di non aver organizzato efficacemente la sicurezza nella piazza.

La Appendino ha subito incassato la solidarietà degli altri sindaci italiani, espressa dal presidente dell’Anci, Antonio De Caro, che temono così di passare sempre per capri espiatori e chiedono un intervento legislativo. Nel frattempo la sindaca si è risvegliata con un pensiero positivo, postando la foto della colazione a casa, mentre serve de tiramisù alla figlia Sara. «L’importanza di avere qualcuno che ti vuole bene (in questo caso la mia sorellona) che in un momento difficile ti fa trovare in frigo a colazione un bel tiramisù. Si riparte!» ha scritto Chiara Appendino, pronta alla battaglia. «Non potevo incidere sulla gestione tecnica ma solo dare direttive. Farò valere le mie tesi».