Cancellato anche Wimbledon. Federer «devastato» ma rilancia per il 2021
Adesso è ufficiale: la pandemia di Covid-19 fa saltare anche Wimbledon, il torneo di tennis più famoso del mondo che doveva celebrare l’edizione numero 134. «Abbiamo pensato soprattutto alla salute e alla sicurezza di tutti coloro che partecipano a Wimbledon: dal pubblico britannico ai visitatori da tutto il mondo, dai giocatori agli ospiti, al personale, ai volontari, ai partner e ai residenti locali» si legge in una nota sul sito web dello Slalom londinese, che avrebbe dovuto disputarsi dal 29 giugno al 12 luglio. Prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale Wimbledon viene annullato. Aveva rischiato di non disputarsi anche nel 1973, quando circa 80 giocatori, tra cui 13 delle 16 teste di serie, boicottarono il torneo a sostegno di Nikola Pilic, sospeso dalla Federazione Internazionale per essersi rifiutato giocare in Coppa Davis.
Roger Federer, recordman di vittorie a Wimbledon con otto successi e il nono sfiorato lo scorso anno nella già leggendaria finale persa con Novak Djokovic dopo essersi visto annullare due match point e quasi cinque ore di gioco, con un tweet si dice «devastato», ma quasi subito rilancia, annunciando: «Nel 2021 ci sarò». Quando avrà 40 anni. Reazione simile quella di Serena Williams, l’icona al femminile del tennis anche lei vicina agli “anta” e mamma. «Sono scioccata» ha scritto la statunitense che ha vinto Wimbledon sette volte per commentare la notizia.
Resta il fastidio e le discussioni in seno all’Atp, l’associazione dei giocatori, per la decisione prematura del Roland Garros, l’Open di Francia, di spostare il suo Slam (quello sulla terra) a settembre, subito dopo gli Us Open, intasando di fatto il calendario.