Castel del Monte, la fortezza dei misteri in Puglia
Castel del Monte è universalmente noto per la sua forma ottagonale. Su ognuno degli otto spigoli si innestano otto torri della stessa forma. Una corona di pietra poggiata su una collina a 540 metri sul livello del mare, a dominare l’altopiano delle Murge occidentali in Puglia.
Caratteristiche
In corrispondenza del piano superiore si aprono tre porte-finestre. Le sedici sale hanno forma trapezoidale e sono coperte con un’ingegnosa soluzione. Lo spazio è ripartito in una campata centrale quadrata coperta a crociera costolonata, mentre i residui spazi triangolari sono coperti da volte a botte ogivali. Alcune torri accolgono cisterne per la raccolta delle acque piovane, in parte convogliate anche verso la cisterna scavata nella roccia, al di sotto del cortile centrale. In altre torri sono ubicati i bagni, dotati di latrina e lavabo. I bagni sono affiancati da un piccolo ambiente, probabilmente utilizzato come spogliatoio o destinato ad accogliere vasche per abluzioni. Attualmente sono ancora presenti le due mensole antropomorfe nella Torre del falconiere, i telamoni che sostengono la volta ad ombrello di una delle torri scalari ed un frammento del mosaico pavimentale nell’VIII sala al piano terra.
Castel del Monte, la storia
La lettera inviata dall’imperatore Federico II Hohenstaufen il 29 gennaio 1240 è la prima testimonianza che riguarda la costruzione. Federico ordinò al giustiziere Riccardo da Montefuscolo di preparare tutto il necessario per la costruzione di un castello. Da Federico a Giovanna I, regina di Napoli, la fortezza fu sempre denominata “Castello di Santa Maria del Monte”. La prima volta che fu descritto semplicemente “Castel del Monte” è in un decreto di re Ferdinando d’Aragona, datato 1º dicembre 1463. A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d’abbandono. Il castello diventa un ricovero per pastori, briganti e profughi politici. Nel 1876 è acquistato dallo Stato italiano che inizia i restauri nel 1879. Ulteriori restauri vennero eseguiti il 1928 e tra il 1975 e il 1981.
Descrizione
L’edificio è a pianta ottogonale e a ogni angolo si innesta una torretta a sua volta ottagonale. Il diametro del cortile interno è di 17,86 m. Il diametro dell’intero castello è di 40 m, mentre il diametro di ogni torre è di 7,90 m. Le torri sono alte 23 m e superano di poco l’altezza delle pareti del cortile interno. Nel 1996 l’Unesco lo ha inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità per il rigore matematico ed astronomico delle sue forme e per l’armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell’antichità classica. Il misterioso ed iconico castello è raffigurato sulla facciata italiana della moneta da 1 centesimo di Euro ed usato come set cinematografico nelle scene di alcuni film e riprese televisive, tra cui “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone e “Wonder Woman” di Patty Jenkins.
Castel del Monte: interno
Lo spazio interno è suddiviso in due piani rialzati rispetto al piazzale antistante. Le stanze trapezoidali sono divise da muri che congiungono gli spigoli dell’ottagono interno e gli spigoli di quello esterno. Il problema della copertura delle stanze è risolto scomponendo il trapezio iniziale in un quadrato centrale e due triangoli laterali. Il quadrato centrale è coperto da una volta a crociera, mentre i due triangoli laterali sono sovrastati da due spicchi di volta a botte per ciascuna stanza. La comunicazione tra il piano inferiore e quello superiore è assicurata dalla presenza, non in tutte le torri, delle scale a chiocciola. Il piano superiore si presenta più raffinato e curato. Degno di particolare attenzione è il marchingegno di manovra dell’antica saracinesca di chiusura del portale principale. In cima a cinque torri vi erano delle cisterne, mentre le restanti tre torri servivano ad ospitare falconieri e soldati.
L’esterno
Il portale di ingresso principale si apre sulla parete della struttura ottagonale orientata ad est, cioè di fronte al punto in cui sorge il sole. Ad esso si accede attraverso due rampe di scale simmetriche, disposte “a tenaglia”. A differenza del semplice ingresso secondario dalla parte opposta, orientata a ponente dell’edificio, l’ingresso principale è decorato con due colonne scanalate che sorreggono un finto architrave su cui si imposta un frontone di forma cuspidale. Feritoie sono presenti sulle torri, per dare luce alle scale a chiocciola interne. Le mura tra le torri si ergono direttamente dal terreno, mentre le torri presentano uno zoccolo messo in risalto nella parte superiore da una cornice in stile gotico. Ad ulteriore prova della perfezione strutturale dell’edificio si può notare come le tangenti ai lati del cortile interno si incontrano precisamente al centro delle torri ottagonali.
Il cortile interno
Il cortile è caratterizzato, come tutto l’edificio, dal contrasto cromatico derivante dall’utilizzo di breccia corallina, pietra calcarea e marmi. La compattezza delle mura è attenuata solo dalla presenza di tre ingressi nella parte inferiore e tre “porte finestre” nella parte superiore. La sensazione all’interno del cortile è che tutto il primo piano funga da zoccolo per il piano superiore, alleggerito dalla presenza di archi ciechi. In alcuni resoconti scritti esistono indicazioni circa l’esistenza di una vasca, o fontana, al centro di questo cortile, secondo alcuni anch’essa ottagonale e costituita da un unico blocco di marmo. Al di sotto del piano di calpestìo del cortile è presente una grande cisterna per la raccolta delle acque piovane. Le alte pareti da cui è formato il cortile interno danno l’idea di trovarsi all’interno di un pozzo, che nella simbologia medioevale rappresentava la conoscenza.
Motivi simbolici e il numero 8
La costruzione è intrisa di forti simboli astrologici. A mezzogiorno dell’equinozio di autunno, le ombre delle mura raggiungerebbero perfettamente la lunghezza del cortile interno. Due volte l’anno (8 aprile e 8 ottobre), un raggio di sole entrerebbe dalla finestra nella parete sudorientale e illuminerebbe una porzione di muro dove prima c’era un bassorilievo. Il numero otto ricorre diverse volte. La forma ottagonale della costruzione, del cortile e delle torri. Le otto stanze, otto quadrifogli sulla cornice sinistra sul portale di ingresso, otto sulla cornice inferiore; otto foglie sui capitelli delle colonne nelle stanze, otto foglie sulla chiave di volta, otto foglie di vite sulla chiave di volta della prima sala del piano terra. Otto foglie di girasole sulla chiave di volta di un’altra sala, otto foglie ed otto petali su quella della quinta sala, otto foglie di acanto nell’ottava sala, otto foglie di fico nell’ottava sala al piano superiore.
La leggenda di Castel del Monte
Un’antica leggenda ne fa risalire l’origine a un’iscrizione riportata in un antico tempio. Qui, narra la tradizione, c’era una statua sul cui capo era riportata la seguente frase: “Il mio capo è di bronzo ma a levar del sole a calendi di maggio sarà d’oro”. Un saraceno risolse l’arcano e il primo giorno di maggio, al sorgere del sole, iniziò a scavare dove cadeva l’ombra della statua. Egli scoprì un antico e ricco tesoro con il quale fu costruito il castello.