Pet Therapy e disturbi dello spettro Autistico | Subito News

Pet Therapy e disturbi dello spettro autistico: una nuova speranza

Pet Therapy e disturbi dello spettro autistico: una nuova speranza

L’utilizzo della pet therapy è particolarmente indicata a tutte quelle persone (bambini o ragazzi) che sono portatori di disturbi dello spettro autistico

Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, la pet therapy o gli “interventi assistiti con gli animali” non è altro che una modalità di sostegno alla persona tramite la compagnia degli animali.

A beneficiarne possono essere bambini, anziani, oppure persone che sono portatrici di un disagio psico-fisico. Per legge gli animali più indicati per questo tipo di terapia sono: cani, gatti, cavalli e conigli, che sono certificati secondo dei requisiti sia sanitari che comportamentaliattitudinali.

Pet Therapy e disturbi dello spettro autistico: ecco perché gli animali aiutano

Come abbiamo già accennato, oggi vedremo i vantaggi della pet therapy nel disturbo dello spettro autistico. Ma di cosa si tratta? I disturbi dello spettro autistico sono delle condizioni nelle quali, le persone che ne sono affette hanno delle difficoltà a stabilire delle relazioni socio – normali, e tendono ad utilizzare un linguaggio anomalo, oppure molto spesso non parlano affatto e il loro modo per comunicare sono dei comportamenti limitati e ripetitivi

Non tutti ne sono a conoscenza, ma tutto nasce negli anni ’50, quando Boris Levison, un neuropsichiatra infantile ha scoperto una interazione tra il proprio cane e un bambino con un disturbo dello spettro autistico. 

Molto spesso, questi bambini hanno dei blocchi e delle difficoltà nell’esprimersi. Pur trattandosi di persone estremamente sensibili hanno moltissime difficoltà a relazionarsi, e si chiudono in una bolla in cui l’animale li aiuta ad uscire aprendogli dei nuovi canali comunicativi. 

I benefici della pet therapy nelle persone che sono affette da questo disturbo, sono osservabili in un lasso di tempo più o meno variabile. 

L’animale (cane o gatto che sia), fa da attivatore e li aiuta a sbloccarsi. Questo allenamento può avere dei grandissimi benefici anche nelle relazioni, non solo con i loro coetanei, ma anche con delle persone adulte.

Ci sono moltissimi casi in cui i genitori di questi bambini, hanno potuto notare in tempi brevi dei notevoli miglioramenti nelle capacità del bambino anche in attività abbastanza banali, come ad esempio giocare al parco con altri bambini

I miglioramenti rilevati in questi bambini sono:

  • Apertura relazionale: questi bambini mostrano un’accelerazione su quello che è il piano relazionale. Imparano a prendersi cura dell’animale attraverso le carezze, oppure il suo nutrimento;
  • Tempi di attenzione più lunghi: il miglioramento cognitivo.
  • Maggior aggancio a livello oculare: chiunque abbia avuto a che fare con un bambino autistico, avrà notato che questi bambini tendono ad avere uno sguardo sfuggente nei confronti delle persone adulte. Con gli animali però, questa difficoltà non c’è, e cominciano a fare movimenti che vanno dallo sfarfallamento delle mani, sino alla camminata in punta di piedi;
  • Riduzione dell’ansia e delle stereotipie: la presenza di un animale ha sul bambino un’azione rilassante e contenitiva. Questo fa sì che ci possa essere una ricaduta positiva anche sui movimenti ripetitivi che i bambini autistici usano come mezzo di comunicazione;
  • Miglioramento motorio: netto miglioramento della coordinazione e della capacità di compimento di azioni anche complesse. Queste azioni vanno dalla comprensione della delicatezza per la pulizia dell’asino allo sganciamento del guinzaglio del cane;
  • Comunicazione intenzionale: può accadere che persone che prima non parlavano, cominciano a dire qualche parola in più, in quanto prima sembrano mostrare poco interesse verso tutto ciò che accade intorno a sé, fino ad arrivare ad una comunicazione intenzionale;

Il cane e l’autismo: un rapporto “speciale”

Quando si lavora con la pet therapy su un bambino affetto da spettro autistico, il cane è l’animale più adatto, in quanto a differenza ad esempio del coniglio, emana una gamma di stimolazioni che è molto più ampia, in quanto non avendo paura, è un animale molto collaborativo. 

Inoltre, il cane è estremamente empatico, in quanto avverte le emozioni degli altri e sa portare grandissimo rispetto al bambino.

Tutti questi trattamenti vengono svolti in un luogo chiuso, ma se la situazione fosse ritenuta più funzionale a livello terapeutico, c’è anche la possibilità di portare il cane in passeggiata, in quanto tenere tra le mani il guinzaglio, accresce nel bambino non solo l’autostima ma anche un senso di responsabilità

Gli incontri di pet therapy per un bambino con uno spettro autistico sono circa 6-7,suddivisi in 1 ora alla settimana. Un ciclo attraverso la quale è possibile notare sin da subito dei primi miglioramenti

Oltre alla terapia con il cane possiamo trovare una serie di percorsi alternativi.

Onoterapia

L’onoterapia è un percorso alternativo di pet therapy, che viene svolto attraverso l’ausilio dell’asino. Le attitudini relazionali che si creano in questo tipo di percorso sono molto simili a quelle che si instaurano con il cane. 

L’asino contribuisce al miglioramento della salute dei bambini (inclusi quelli con spettro autistico), poiché ha la tendenza ad essere molto paziente e dolce, oltre che essere in un ambiente in cui chi entra a contatto con l’animale, lo fa instaurando un rapporto anche con la natura.

Ippoterapia

L’ippoterapia è una metodologia appartenente alla pet therapy, che regala molti benefici sia agli anziani, che ai bambini che ai disabili.

Con il cavallo si può lavorare su moltissimi aspetti funzionali come: l’equilibrio alla coordinazione oculo-manuale (tramite percorsi ed esercizi in sella al cavallo) e il coordinamento motorio

Come abbiamo detto però, il focus ricade sui disturbi dello spettro autistico e della pet therapy. La terapia sfrutta il movimento naturali e l’andatura di un cavallo, per fornire l’input sensoriale. La finalità è quella di migliorare il processo sensoriale e le funzioni neurologiche, ecco perché è adatto anche ai pazienti affetti da altri disturbi mentali.

La pet therapy con il cavallo però ha dei limiti, in quanto questo animale essendo piuttosto grande, non è adatto a tutti i bambini perché potrebbero essere intimoriti dalla sua stazza. Inoltre, la sua personalità reattiva può renderlo difficile da gestire. 

Con questo articolo, speriamo di essere stati il più chiari possibile sulla spiegazione riguardo la Pet Therapy e disturbi dello spettro autistico. Ricordiamo come sempre che questo percorso non è una cura, ma un miglioramento della qualità della vita in modo particolare se affiancato alle classiche terapie mediche.