442 modulo: esempi, guide e spunti tattici fondamentali
442 modulo, definizione ufficiale
Il celebre modulo del 442, ancora oggi è in grado di fare la fortuna di numerosi allenatori. In giro per l’Europa così come ovunque. Per definizione, infatti, il modulo del 442 appartiene naturalmente al gioco del calcio.
A livello teorico, consiste nello schieramento di quattro difensori, quattro centrocampisti e due attaccanti. Ovviamente ognuno di questi ruoli deve avere di base delle caratteristiche particolari, per far sì che questo modulo possa dare in qualche modo i suoi frutti. Come vedremo più avanti, inoltre, esistono delle varianti ben precise.
Ovvero, il 442 a linea e il 442 con un centrocampo costruito a rombo. Che ancora oggi è sicuramente una delle varianti più in voga per quanto riguarda il calcio professionistico. Questo, poiché è in grado di dare un ottimo equilibrio senza pur rinunciare alla fase offensiva che è, come ho detto in altri articoli, fondamentale per accaparrarsi quante più vittorie possibili.
Nel corso di questo articolo riguardante il modulo del 442, inoltre, vedremo anche degli esempi famosi che si sono resi tali nel corso della storia, sia contemporanea che passata, naturalmente. Questo modulo, naturalmente, è in grado di fornire dei risultati ottimali solo in alcune condizioni. Per esempio, se ci sono dei giocatori adatti alla causa.
Schema Italia 2006: spiegazione e metodo
Per poter parlare al meglio della variante di questo modulo, ancora oggi utilizzato da numerosi allenatori, non si può non citare il celebre esempio dell’Italia del mondiale 2006. Ricordiamo essere stato vinto in finale contro la Francia ai calci di rigori grazie ad una perla decisiva di Grosso.
Ad ogni modo Marcello Lippi ebbe il merito di schierare quella che era una tipica formazione del 442, con una variante che vale a dire l’utilizzo di una sola punta. Coadiuvata da un attaccante arretrato che in questo caso consisteva o nella figura di Francesco Totti o nella figura di Alessandro Del Piero.
Davanti a sostenere tutto il peso della manovra offensiva nazionale c’era Luca Toni, che era un centravanti con le caratteristiche adeguate per poter fare ciò. Questo, a dimostrazione del fatto che ogni modulo alla sua efficacia in base all’ interpreti che ne fanno uso e utilizzo. Soprattutto a livello difensivo.
Inoltre, questo modulo dava i suoi frutti anche grazie ai due terzini di corsa e di resistenza, i quali consistevano nelle figure di Zambrotta e di Grosso. A livello difensivo, infatti, non è da sottovalutare nemmeno la figura dell’estremo difensore dei pali. I suoi interventi decisivi potrebbero essere in grado di risolvere le partite da solo, se solo ci fossero le condizioni adatte per far sì che il suo intervento sia richiesto.
442 modulo in linea
Il 442, modulo classico definibile in linea e uno schema ancora oggi parecchio diffuso, viene definito nella seguente maniera, poiché in ogni reparto ci deve essere una linea che risulta essere perpendicolare alle fasce del terreno di gioco.
Questo processo, infatti, è fondamentale per far sì che si formi un agglomerato di tre comparti. A loro volta, sono ben definiti e allo stesso tempo riconoscibili. Disporsi sul terreno di gioco per categorie ben definite, rende molto difficile la manovra difensiva avversaria. Questo poiché non si ha un vero e proprio punto di riferimento.
Non si può tenere in considerazione per effettuare la propria marcatura, di conseguenza, è sicuramente un forte limite per quella che può essere la difesa avversaria. Con annesso il suo approccio alla partita, ovviamente. Ad ogni modo questo modulo è ancora oggi utilizzato da buona parte delle squadre presenti in circolazione.
Uno degli esempi più tipici e sicuramente quello del Milan di Arrigo Sacchi, già citato nel corso del paragrafo introduttivo. Ad oggi, invece, non possiamo non citare il Leicester City di Claudio Ranieri. Si è infatti reso protagonista di una Premier League che ha un qualcosa di storico al suo interno.
442 modulo a rombo
La seconda, nonché ultima variante del 442, inteso come modulo, è quella che viene definita variante a rombo. Ad oggi la possiamo sicuramente trovare in numerosi moduli e schemi calcistici.
Riportata con il 4-3-2-1, sicuramente questo modulo è un tipo di schema tattico che predilige l’utilizzo di giocatori collocati a centrocampo. Questi ultimi, dotati di una buona forza e prestanza fisica. Questo, considerando anche il fatto che la fase di palleggio è altrettanto importante. Naturalmente non è uno schema che è in grado di dare ampiezza di gioco, considerando che si passa con un fare piuttosto limitato, a nostro dire, dal centrocampo, passando per le punte presenti in attacco.
Tuttavia, la sua efficacia è innegabile. Basti pensare che Marcello Lippi, facendo ricorso a questa variante tattica, ha vinto un mondiale il cui tasso tecnico era senza ombra di dubbio piuttosto elevato. Al giorno d’oggi sicuramente ciò che conta non è comunque solamente l’utilizzo di uno schema appropriato. Bisogna anche saper fare un corretto utilizzo dei giocatori che si hanno a disposizione.
Diversamente, se si lasciassero correre delle incongruenze tra questi due elementi, non si potrebbero mai ottenere i risultati che si sperano di avere.