Coronavirus, fuga dall’ospedale e festini: ‘beccati’ atleti che violano quarantena
Dura la vita dell’atleta professionista al tempo del Coronavirus. Niente partite o gare, niente allenamenti, tutti a casa. O quasi. Abituati a non stare fermi e sotto i riflettori, anche gli atleti stanno violando in tutti i paesi le normative restrittive per arginare l’emergenza sanitaria. C’è chi è scappato dall’ospedale inseguito dai poliziotti, chi ha preferito rompere la noia con una fuga al bar insieme a due dozzine di amici e amiche, chi ha organizzato un festino con un paio di escort.
Dalla lontane Fiji i media locali raccontano dei comportamenti definiti dal premier dell’isola oceanica «irresponsabili» di due campioni del rugby arrestati per aver infranto le regole di confinamento e non essersi messi in auto-quarantena per 14 giorni una volta atterrati nelle Fiji. «Così mettono in pericolo tutto il Paese – ha tuonato il primo ministro Frank Bainimarama, spiegando che uno dei due giocatori ha tentato una fuga dall’ospedale dove era stato messo in quarantena al suo ritorno da Singapore -. E’ stato arrestato ed è in isolamento in ospedale nella città di Nadi». Arriverà anche una maxi multa, per non parlare dei provvedimenti disciplinari che prenderà contro di loro la federugby.
Durissima la pena per Aleksandar Prijovic, calciatore serbo che giova in Arabia Saudita nel Al-Ittiha: tre mesi ai domiciliari a Belgrado per essere uscito di casa nell’ora del coprifuoco durante il Coronavirus (in Serbia è vietato uscire dalle 17 alle 2 di notte) per raggiungere in un bar di un albergo i suoi amici per un party. Si è subito scusato, ma non basterà . Prima di lui a finire nei guai era stato Luka Jovic, giocatore del Real Madrid colto in flagrante mentre partecipava alla festa di compleanno della sua ragazza a Belgrado.
La palma del peggiore però spetta a Kyle Walker. L’attaccante del Manchester City ha organizzato in casa un festino con un amico e due ragazze squillo dopo aver invitato, il giorno prima, attraverso i suoi canali social i suoi sostenitori a restare in casa e a seguire i consigli del governo britannico per aiutare il Servizio sanitario nazionale ad affrontare l’emergenza. Ha ricevuto una maxi multa.