Dybala svela: «Sul taglio degli stipendi non tutti erano d’accordo»
Paulo Dybala torna a parlare dopo aver affrontato la positività da Coronavirus e la decisione dei giocatori della Juventus, la prima società ad attuare questa soluzione nel pieno dell’emergenza sanitaria con il blocco dello sport, di tagliarsi gli stipendi. «Chiellini è il nostro capitano e ha parlato con il presidente, che ovviamente ci chiedeva aiuto – svela il fantastista argentino -. Si parlava di quello che stava succedendo, perché la società in questo momento non ha entrate. Da un anno o due il club è quotato in Borsa e ha cambiato il suo modo di lavorare. Il capitano ci ha parlato presentandoci la possibilità di aiutare la società in qualche maniera. Poi il nostro capitano e il presidente hanno firmato un comunicato che poi la società ha pubblicato, dicendo che ci congelavamo parte del nostro contratto per aiutare i club».
Un gesto-esempio sul quale però non tutti, allpinterno dello spogliatoio bianconero, erano d’accordo. «Nella chat c’erano opinioni diverse – ammette Dybala sul canale social AFA Play della federcalcio argentina -. Ad alcuni ad esempio mancavano una o due partite per raggiungere un bonus legato alle presenze. Dunque cominciavano a sorgere idee differenti da parte di ognuno e non era semplice trovare un accordo. Abbiamo parlato un po’ tra i giocatori che sono in squadra da più anni tenendo presenti le posizioni dei diversi gruppi di persone che erano in situazioni simili e siamo arrivati alla conclusione che questa fosse la cosa migliore, perché non si sapeva cosa sarebbe successo nei giorni successivi, se si sarebbe tornato a giocare o no. Così questo accordo che varrà finché non si saprà cosa accadrà ».