Pettirosso, caratteristiche e come attirarlo
Il pettirosso, noto alla scienza come Erithacus Rubecula, è un piccolo e grazioso uccellino passeriforme. Appartiene alla famiglia dei Muscicapidae e, ad oggi, è l’unica specie nota del genere degli Erithacus. È il simbolo per eccellenza del nuovo anno ma anche del passaggio dal freddo inverno alla rinascita della primavera. Nella cultura popolare si ritiene che la migrazione dei pettirossi sia il segnale dell’arrivo della neve. Non solo. Secondo un’antica leggenda il colore rosso del petto di questo uccellino deriverebbe dall’iconografica cristiana del Gesù in Croce. Il sangue sarebbe sgorgato sul petto dell’uccellino impegnato a togliere la corona di spine dalla testa di Gesù rimanendo così macchiato per sempre.
Pettirosso: caratteristiche
Il pettirosso è un uccellino che pesa dai 10 ai 20 grammi per un massimo di 14 centimetri di lunghezza e un’apertura alare di circa 20 centimetri. Ha un’età media di 4 anni e lo possiamo avvistare frequentemente nel nostro Paese, soprattutto in inverno ma a bassa quota. È un migratore a breve raggio, molto territoriale.
È un uccello insettivoro che si alimenta a terra ma dimostra di amare anche grassi e semi, specialmente se socializza con umani generosi. L’aspetto mansueto e gioioso non coincide con la sua indole territoriale ed aggressiva, specialmente nei confronti dei suoi simili.
Non ha timore di avvicinarsi agli umani, soprattutto se questi offrono del cibo. Si è diffuso per lo più dall’Asia e oggi ama i boschi di conifere che sarebbero l’habitat ideale dei pettirossi.
Come attrarli in giardino
Se vuoi attirarli nel tuo giardino e offrire loro del cibo ricorda sempre che ci vorrà un po’ di pazienza. Armati di una bella casetta per la nidificazione e offri ai pettirossi specie vegetali accoglienti proprio come le conifere.
I pettirossi amano insetti e vermicelli del terreno e, quindi, se stai lavorando il giardino non è raro che uno di loro possa avvicinarsi in cerca di lombrichi e altri insetti affiorati in superfice.
Ecco perché potrai avvistare parecchi pettirossi dove sono passati cinghiali o talpe, animali che sono soliti smuovere la terra per nutrirsi. All’arrivo del ghiaccio e della neve, invece, il pettirosso ama bacche, frutti e semi che potrai poggiare sul davanzale per attirarli da te.
Ricorda che sono uccellini furbi e, quindi, ti converrà realizzare una piccola mangiatoia da riempire al mattino che sia al riparo da possibili predatori. Puoi offrire nocciole, arachidi, semi di girasole ma anche frutta fresca o candita. Uno snack che li attira più di frequente è realizzato a base di semi impastati con una piccola porzione di burro di arachidi.
Per la scelta delle piante, invece, ti suggeriamo di optare per biancospino e fusaggine che i pettirossi adorano. Attirare i pettirossi in giardino per offrire loro ristoro e cibo è importantissimo perché da anni si verifica una odiosa mattanza che porta il nome di “polenta agli osei”. Si tratta di un piatto tipico al Nord che causa la morte di migliaia di pettirossi uccisi illegalmente e che ha causato il rischio di estinzione.
Curiosità sul pettirosso
Il canto del pettirosso è un richiamo persistente e gorgheggiante. Maschio e femmina cantano quando occupano territori separati lasciandoci udire il loro ticchettio durante tutto l’inferno.
Il pettirosso è solito cantare anche al tramonto e, per questo, viene spesso confuso con l’usignolo. Di notte si orientano grazie ad una bussola biologica che consente loro di spostarsi e riconoscersi quando fuori è buio.
Non confonderli con codirosso e codirosso spazzacamino, specie simili al pettirosso ma dalle forme più slanciate e dal piumaggio più castano. Un’altra differenza tra questi uccelli ed il pettirosso è il tipo di canto che è più melodico e armonico, soprattutto di notte.
Inoltre il codirosso ha una coda rossa, agitata freneticamente e circondata da un piumaggio molto chiaro. Il pettirosso, invece, ha una colorazione bruna e bianca con l’inconfondibile petto rossastro più pronunciato negli esemplari maschi.