Il Castello di Montebello e il mistero di Azzurrina
Il castello di Montebello di Torriana (entroterra di Rimini) domina la valle del Marecchia e dell’Uso, dall’alto dei suoi 436 metri. Un affascinante percorso reso ancor più misterioso e magico per la leggendaria presenza di Azzurrina.
Castello di Montebello, la storia
Il Castello di Montebello fu posto a guardia della via che risale la Valmarecchia, via strategica poiché rappresentava il collegamento con il Montefeltro e con la Toscana. La prima costruzione in muratura della Rocca è di epoca romana (III secolo): una torre a pianta quadrata inserita nella struttura del castello. L’insediamento altomedievale portò in eredità il nome latino “Mons belli” (Monte della guerra). La prima notizia sul castello è contenuta in un rogito del 24 settembre 1186, in cui Ugolinuccio di Maltalone lo vendette a Giovanni Malatesta. Per tre secoli le vicende della rocca saranno influenzate da quelle dei Malatesta che la trasformarono in maestoso castello apparentemente inespugnabile. I Malatesta completarono le mura di cinta, eressero nuovi torrioni, camminamenti di ronda e l’armeria. La residenza signorile risale invece alla seconda metà del 1400, quando subentrarono i Conti Guidi di Bagno, tuttora legittimi proprietari. La nobile famiglia mantenne la proprietà della residenza, che aveva riportato danni a causa della seconda guerra mondiale, e attuò radicali restauri nel 1989. Del periodo medievale permangono il massiccio mastio, le prigioni feudali, i passaggi segreti, i trabocchetti difensivi, la solida cassaforte. Al salone nobile e ai preziosi mobili contenuti al suo interno, si affiancano ancora oggi la torre difensiva e le più antiche strutture militari. Nel salone si trovano mobili di gran pregio che vanno dal 1300 al 1700, imponenti forzieri e cassapanche tra cui una cassa dipinta risalente, si dice, alle crociate.
La leggenda e la storia
Azzurrina sarebbe la figlia di Costanza e Ugolinuccio Malatesta, scomparsa in circostanze misteriose ed in tenera età. Azzurrina è albina e per questo ritenuta strega. I genitori decisero di rinchiuderla nel castello per proteggerla dalle dicerie e dal pregiudizio. I genitori le tinsero i capelli, ma il bianco dell’albinismo non trattiene il colore, reagisce al pigmento diventando azzurro.
Azzurrina, nel fatidico giorno del 21 giugno 1375 giocava nel castello con una palla di stracci, vigilata dalle guardie Domenico e Ruggero. La bambina inseguì la palla fino alla ghiacciaia sotterranea. Le guardie, allarmate da un urlo, si precipitarono alla ricerca ma non riuscirono a trovarla nè la ragazzina riemerse mai da questo luogo tenebroso.
Il mistero di Azzurrina
Si narra che, allo scadere del solstizio estivo di ogni lustro, un suono proveniente da quel sotterraneo si faccia ancora sentire. E per verificare questa leggenda sono state fatte molte prove tecniche.
Il 21 giugno 1990, ad esempio, alcuni tecnici del suono effettuano le prime registrazioni. In sede di studio si procede all’ascolto: tuoni, uno scrosciare violento di pioggia, poi… un suono. Il 21 giugno del 1995, avvengono delle nuove registrazioni… e si ripete lo stesso suono. Il 21 giugno del 2000, ancora quel suono che si ripete. Nell’anno 2005, ancora il suono e la leggenda continua a stupire studiosi e ricercatori.
Tutte le registrazioni sono a disposizione dei turisti in visita alla Rocca e vale quindi la pena di soffermarsi ad ascoltarle. Ad alcuni sembra un pianto di bambina, ad altri una risata, molti dicono di sentirci una voce, di distinguerci una parola, tanti altri sostengono di non sentirci né più né meno che vento e pioggia nel temporale. E voi che cosa sentite o cosa avete sentito se avete già visitato questo splendido castello?