Abbreviazione gentilissima: come si scrive e in quali occasioni usarla
Abbreviazione gentilissima cos’è
Come ben sappiamo, i motori di ricerca sono capaci di metterci davanti a dei quesiti veri e propri quali “abbreviazione gentilissima“. Quando si verificano certe situazioni, significa sostanzialmente che qualche utente si è interessato a questo argomento ben preciso. Ovviamente non c’è davvero niente di male, ma per molti utenti potrebbe essere una cosa quantomeno insolita.
Ma questa domanda, alla sua origine, ha una motivazione a nostro modo di vedere ben profonda. La burocrazia odierna, infatti, fa sì che vengano usate sempre più parole in disuso, e quelle che vengono considerate “buone maniere” sono troncate allo stato completo.
Nel caso in cui si dice gentilissima, nei documenti ufficiali o in altri contesti più o meno formali, si è soliti esprimersi grazie all’uso corretto delle abbreviazioni. Il tema centrale di questo lungo e approfondito articolo, non a caso, saranno proprio quelle che noi chiamiamo abbreviazioni.
Se usate nella maniera corretta, quelle che noi chiamiamo abbreviazioni si possono in realtà rivelare davvero utili. Diversamente, se le usiamo male o peggio ancora non sappiamo dove collocarle, finiremo col fare un grosso e gigantesco buco nell’acqua.
In certi contesti, simili errori potrebbero risultare davvero imbarazzanti per noi.
Abbreviazione gentilissima origine
Per pura formalità, quando ci si riferisce ad una persona sconosciuta o superiore a noi in qualche modo, si utilizza il termine “gentilissima” per pura cortesia verso chi ci legge.
Tuttavia, questa prassi non sempre viene rispettata pienamente, facendo sì che nascano numerosi fraintendimenti piuttosto difficili da insabbiare. Se le due persone non si conoscono, infatti, abbattere così in fretta le suddette barriere potrebbe risultare davvero difficoltoso, oltre che rischioso sicuramente.
Come ben si sa, nella vita di tutti i giorni ciò che conta maggiormente è quella che noi definiamo come prima impressione. Senza quella, infatti, non si va da nessuna parte, e si corre il rischio di risultare persone che in realtà non si è minimamente.
L’origine di questo grosso dubbio da parte di numerosi utenti, a tal proposito, è proprio questo. Risultare fuori contesto per il nostro interlocutore e magari rischiare anche di metterlo a disagio. Entrambe situazioni che vanno assolutamente evitate, se non si vuole finire col pentirsi amaramente di quanto accaduto.
Alla base di ogni lingua, tuttavia, sono sempre esistiti dei dubbi di questo tipo, considerando anche il fatto che in tutte le lingue esistono delle situazioni ambigue e che portano a dubitare. Nel prossimo paragrafo, forniremo qualche utile spunto tecnico.
Gentilissimo corto come si scrive
In questo caso particolare, teniamo a ricordare, non si ha una vera e propria distinzione di genere. Che si parli di gentilissimo o gentilissima, infatti, questo passaggio cambia davvero poco a livello semantico. Lo schema procedurale che bisogna seguire è sempre quello, e non cambierà di una virgola sicuramente.
Gentilissima, come espressione, va usata spesso abbreviata poiché nelle documentazioni ufficiali fa sicuramente la sua figura per quanto concerne lo stile e l’eleganza di ciò che ne deriva. Solitamente, si scrive “gent.ma” o “gent.mo” a seconda dei casi particolari.
L’espressione citata, è sicuramente molto in voga nei classici contesti che vengono considerati solitamente più formali della media. Ma a prescindere da ciò, non dimentichiamoci che stiamo pur sempre parlando di una lingua che si trova in uno status di continua evoluzione.
Essendo così tanto mutevole, infatti, non è facile individuarne le varie sfaccettature. Ci si deve rendere conto del fatto che cambia di continuo, e bisogna rendersi altrettanto conto del fatto che sia un processo del tutto normale, oltre che in linea con ogni lingua.
Nel prossimo e ultimo paragrafo, vedremo di capire insieme quando non serve.
Abbreviazione gentilissima quando non si usa?
L’abbreviazione “gentilissima”, come è logico pensare, non si usa nei casi specifici in cui si tratta di un contesto amichevole. Essendo il nostro interlocutore un volto conosciuto o magari impegnato in un rapporto di confidenza con noi, certe formalità non sono affatto utili o necessarie. Anzi, potrebbero addirittura destare un certo imbarazzo di base.
Imbarazzo che andrebbe sicuramente alleggerito dalla situazione talvolta anche giocosa, ma di per sé è sempre meglio evitare ogni tipo di situazione ambigua, se possibile.
Non è mai bello doversi giustificare, specie se chi ha a che fare con noi è un nostro caro amico. Ad ogni modo, l’espressione italiana definita “gentilissima” è utile se detta con una certa parsimonia, se non ci si vuole imbattere con delle figure poco carine nei confronti di chi ci legge.
La parola gentilissima, naturalmente, ha parecchi significati a seconda del contesto. Usata come risposta ad una buona azione nei nostri confronti, per esempio, va sempre bene a priori. Indipendentemente dal tipo di situazione a cui si sta andando incontro, non guasta mai utilizzarla.