Coronavirus: Olimpiadi di Tokyo 2020 per ora salve, ma fermati i grandi eventi in Giappone
Pronti a tutto per salvare le Olimpiadi di Tokyo 2020 dall’emergenza (e paura) Coronavirus. Gli organizzatori sono per ora propensi a non cancellare l’evento degli eventi, in programma quest’estate nella capitale giapponese. Anche se il canadese Dick Pound, ex presidente Wada (l’antidoping mondiale) e influente membro del Cio, ha fatto una dichiarazione che apre a scenari negativi se non catastrofici («si potrebbe rimandare la decisione di tre mesi sperando che il virus sia sotto controllo e a fine maggio fare le valutazioni del caso»), in Giappone proseguono i preparativi.
«Tutto quello che stiamo facendo è prepararci a ospitare i Giochi in totale serenità e soddisfare il Cio» le parole di Seiko Hashimoto, la ministra per le Olimpiadi che ha contattato Losanna (la sede del Comitato olimpico internazionale) in merito alle dichiarazioni di Pound. «Ho ricevuto le mail dai membri del Cio che si occupano dei Giochi e mi dicono di lavorare duro in vista dell’evento – ha aggiunto il governatore di Tokyo, Yuriko Koike -. Adotteremo tutte le misure necessarie per combattere il coronavirus». Tra queste la probabile modifica del percorso della torcia. «Non stiamo prendendo affatto in considerazione l’idea di cancellarla, ma valuteremo quali provvedimenti adottare per prevenire il rischio di contagio» sostiene Toshiro Muro, presidente del Comitato organizzatore.
Un primo provvedimento molto restrittivo sullo sport però c’è stato e l’ha imposto il premier Shinzo Abe, che ha chiesto di cancellare o rinviare a data da destinarsi i principali eventi sportivi in programma nel Paese nelle prossime due settimane. «Considerando che esiste un grande rischio di contagio per eventi sportivi e culturali con la partecipazione di un gran numero di persone, per le prossime due settimane disporremo misure come la sospensione, il rinvio e la riduzione delle dimensioni degli eventi stessi» la sua dichiarazione.