Stop al cashback di Stato dal 30 giugno
Il sistema del cashback messo in campo dal recente Governo Conte verrà dismesso dal 30 giugno. Questa infatti sarà la data ultima in cui si potranno ancora eseguire pagamenti elettronici per ottenere il Cashback di Stato.
Il sistema consiste nella restituzione di una parte della spese sostenute a chi ha utilizzato un metodo di pagamento elettronico come Bancomat, Carta di Credito oppure Satispay per le proprie spese. Le spese sostenute nei primi 6 mesi dell’anno sono state accumulate e la restituzione avverrà sotto forma di rimborso con 150 euro semestrali oppure 1500 euro per chi ha partecipato al “SuperCashback“.
Sono state quasi 8 milioni di persone negli ultimi 7 mesi ad aver preso parte all’iniziativa promossa dal Governo. Se in prima battuta il Cashback era stato prolungato fino a giugno 2022 l’attuale Governo Draghi ha poi deciso di cancellarlo definitivamente e renderlo attivo esclusivamente fino a fine giugno 2021.
Cashback: il metodo per premiare gli acquisti elettronici
La formula del Cashback era stata attivata dal Governo Conte per premiare i cittadini che utilizzavano maggiormente per i propri acquisti metodi di pagamento elettronici.
Un primo rimborso è avvenuto a gennaio e racchiudeva le spese sostenute nel mese di dicembre 2020 mentre il secondo rimborso raggruppa tutte le spese avvenute tra gennaio e giugno 2021.
Fino ad oggi sono state 720 milioni le transazioni elaborate dal sistema e quasi 8 milioni gli utenti che hanno deciso di prendere parte alla formula per ricevere poi il rimborso da parte dello Stato.
A richiedere a gran voce lo stop del Cashback è stato il partito Fratelli D’Italia: la mozione presentata in Parlamento era stata inizialmente respinta. Subito dopo è arrivata dalla maggioranza una mozione che riguarda le eventuali criticità della formula. Il Governo presieduto da Mario Draghi giusto in questi giorni ha poi valutato di sospendere in maniera definitiva il Cashback.