Il bilancio del botti di Capodanno: un morto e 79 feriti
Sono stati 229 nella notte di Capodanno gli interventi dei vigili del fuoco per i tradizionali botti, in netta diminuzione rispetto allo scorso anno, quando furono 686. È il frutto anche delle restrizioni per la pandemia da Covid. Il Lazio si conferma la Regione più “calda” su questo fronte con 45 interventi (lo scorso anno furono 171), seguita da Campania 40, Puglia 24, Veneto 19, Lombardia 18, Sicilia 17 e Liguria 16. Il bilancio dei botti però resta grave: un morto e 79 feriti, dei quali 23 ricoverati come recitano i dati forniti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. L’anno scorso era stato di un morto e 204 feriti, dei quali 38 ricoverati.
Vittima dei botti purtroppo anche un ragazzo
La vittima è un 13enne, morto per le ferite riportate all’addome in seguito allo scoppio di una batteria di petardi all’interno di un campo nomadi di Asti. Un dramma che ha provocato anche l’assalto con devastazione da parte dei familiari all’ospedale, dove è stata riscontrata la morte del ragazzo alle 0.37.
In controtendenza i dati di Napoli e provincia, dove ci sono stati 8 feriti per i botti, contro i 48 dello scorso Capodanno. Nessuno in pericolo di vita e tutti maggiorenni. Tra gli otto feriti partenopei nella notte di San Silvestro una donna colpita alla testa da un corpo metallico che le si è conficcato tra fronte e naso. Non si è trattato di un proiettile, ma di una scheggia lunga 17 millimetri di un botto. La donna di 52 anni è stata prima medicata all’ospedale di Giugliano e poi trasferita al Cardarelli., dove il corpo metallico è stato estratto con un intervento chirurgico.
Sempre secondo i dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza sono state denunciate a piede libero per i botti di Capodanno 180 persone, in diminuzione rispetto alle 277 dello scorso anno, così come gli arresti: da 51 a 48.
In aumento invece i i ferimenti dovuti all’uso di armi da fuoco: 13 casi, di cui uno con prognosi maggiore di 40 giorni, a fronte dei 9 registrati lo scorso anno.