Frutta secca: cresce del 15% la produzione mondiale
Promossa dai nutrizionisti, anzi indicata nelle diete anti-infiammatorie e quindi con benefici legati pure alla pandemia sanitaria in corso, la frutta secca sta vivendo un boom. Grazie a un generale aumento delle piantagioni la produzione mondiale di mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, macadamia, pecan, pinoli e noci, ma anche pistacchi in guscio, è stimata infatti in 5,3 milioni di tonnellate, con un aumento previsto del 15% rispetto al 2019/2020, del 13% per quando riguarda le arachidi. Un dato economico annunciato dall’International Nut and Dried Fruit Council (Inc) in una conferenza online, alla quale hanno partecipato oltre 1.300 operatori attivi nel settore della frutta secca, provenienti da più di 80 Paesi.
Frutta secca: boom di richieste online
Dall’analisi degli esperti emerge anche che la produzione stimata di frutta disidratata è di 3 milioni di tonnellate, in leggero ribasso rispetto alla stagione passata, ma in grado di soddisfare la domanda. Secondo l’indagine condotta da Inc, la richiesta di frutta secca e disidratata durante la pandemia è stata favorita dalle vendite online, ma anche dai grandi rivenditori, con l’industria che ha beneficiato del cambio di abitudini del consumatore e della maggiore consapevolezza delle proprietà nutritive e salutistiche di questi preziosi alimenti.
Infine gli esperti del settore fanno notare che a contribuire a questa tendenza c’è anche la direzione che stanno prendendo i produttori e le associazioni di categoria, sempre più in linea con gli ultimi trend che prevedono una maggiore attenzione alla sostenibilità, al supporto a nuovi studi scientifici e alla promozione e valorizzazione attraverso ambassador e influencer. È il caso di Nucis Italia, il progetto promozionale di Fruitimprese, e della sua campagna “Frutta secca è benessere”.