Fausto Coppi il campionissimo

Fausto Coppi il campionissimo

Che si sia o meno appassionati di sport e di ciclismo nello specifico sono in pochi a non conoscere Fausto Coppi il campionissimo. Anche conosciuto come l’Airone è nato a Castellania – Tortona – il 15 settembre del 1919 ed è morto il 2 gennaio del 1960. Aveva solo 40 anni e a causa della malaria, non diagnosticata, contratta durante un viaggio in Africa alcuni mesi prima. Le sue imprese sui più grandi scenari mondiali e la sua vita non sportiva ne hanno fatto un’icona italiana. Famosa e romanzata la sua storica rivalità con il “toscanaccio” Gino Bartali. Professionista dal 1939 al 1960 è nel ristretto novero dei più grandi atleti d’ogni tempo. Era un corridore completo, capace di grandi performance su strada ma anche in pista. Andava fortissimo sia nelle gare a tappe che nelle classiche di un giorno. Nel suo palmares speciale figurano ben cinque Giri d’Italia e due Tour de France. E’ stato anche il primo ciclista della storia ad aggiudicarsi nello stesso anno le due corse a tappe. Per quanto riguarda le gare in linea spiccano i cinque successi nel “Lombardia”, tre vittorie alla Milano-Sanremo, le affermazioni alla Parigi-Roubaix e alla Freccia Vallona nel 1950.

Coppi antesignano dello sport moderno

Fausto Coppi il campionissimo si è distinto anche essere stato tra i primi ad aver cambiato l’approccio alle competizioni ciclistiche. In primo piano sotto questo aspetto la particolare attenzione del fenomeno piemontese per la dieta, gli sviluppi tecnici della bicicletta, i metodi di allenamento e la medicina sportiva. Apparentemente magro ed esile era dotato di una grande agilità muscolare. Molto efficiente era il suo sistema endocrino, al pari di quello cardiorespiratorio. Torace ampio, il suo, capacità polmonare di 7.5 litri e 34 pulsazioni cardiache a minuto a riposo, tutte caratteristiche che ne esaltavano la resistenza sotto sforzo. A quindici anni, con i soldi regalatigli dallo zio Fausto, marinaio di ritorno dal Golfo Persico, poté comprare una Maino da 520 lire al negozio del signor Bovone a Novi e così partecipare alle prime corse non ufficiali. La sua prima gara ufficiale risale al 1937, giorno 1° luglio, sul circuito della Buffalora. Terminò con un ritiro a causa di una foratura. La sua seconda bici fu una Prina, realizzata su misura per lui da un ciclista di Asti.

La prima vittoria di Fausto Coppi il campionissimo

La prima gioia per Fausto Coppi è datata 1° luglio 1938, da dilettante, come portacolori del Dopolavoro Aziendale di Montecatini di Spinetta Marengo. Arriva poi anche quella ad Alessandria, nel Trofeo Gigi Agosta, con premio in denaro di 500 lire. Nell’aprile del 1939 esordì tra i professionisti come indipendente nel Giro della Toscana. In quell’occasione fu costretto al ritiro per un problema meccanico e la vittoria andò a Gino Bartali. Nel settembre del 1939, dopo la ripresa in seguito a un infortunio al malleolo, arrivò il suo primo contratto importante con la Legnano. Il resto è storia sportiva. Fausto Coppi ebbe una vita privata intensa. Sposato con Bruna Ciampolini, nel 1948 conobbe Giulia Occhini, che venne soprannominata “Dama Bianca”. Tra i due nacque una relazione che all’epoca fece scandalo, prima epistolare poi personale. Dopo molte vicissitudini Coppi e Giulia Occhini si sposarono in Messico (matrimonio non riconosciuto in Italia) ed ebbero un figlio, “Faustino”, il 13 maggio del 1955 a Buenos Aires.