La regolamentazione dei botti di Capodanno nel 2024: norme e divieti in Italia
Le feste di fine anno in Italia sono spesso accompagnate dall’uso di botti di Capodanno e fuochi d’artificio, una tradizione che, se non regolamentata, può causare gravi rischi per la sicurezza pubblica, il benessere degli animali e l’ambiente. Negli ultimi anni, molti comuni italiani hanno adottato ordinanze per limitare o vietare l’uso di articoli pirotecnici durante le festività.
Cosa prevede la legge sui fuochi d’artificio?
In Italia, il settore dei fuochi d’artificio è disciplinato da normative europee e nazionali, come il Decreto Legislativo 29 luglio 2015 n. 123, che recepisce la Direttiva UE 2013/29/UE. Questa normativa classifica i prodotti pirotecnici in base al livello di rischio e all’impatto sonoro:
- F1 e F2: articoli a basso rischio, destinati all’uso in spazi confinati.
- F3 e F4: prodotti di rischio medio-alto, riservati a personale esperto.
- T1 e T2: articoli teatrali, di uso professionale o ricreativo.
Dal 2017, tutti i prodotti devono avere la marcatura CE, attestante la conformità agli standard di sicurezza.
Città e zone con divieti attivi
In diverse città italiane sono stati introdotti divieti specifici per l’uso di botti durante il periodo natalizio e di Capodanno. A Ruvo di Puglia, ad esempio, un’ordinanza vieta ogni tipo di fuoco d’artificio, anche quelli di libera vendita, fino al 6 gennaio. Le violazioni possono comportare multe da 25 a 500 euro.
Milano, oltre a raccomandare l’uso responsabile dei fuochi per motivi ambientali, ha istituito aree interdette come Piazza Duomo e i Navigli, dove non è consentito l’utilizzo di petardi e razzi. Simili restrizioni si applicano anche in città come Firenze, Genova e Salerno, che hanno introdotto “zone rosse” per aumentare la sicurezza durante le celebrazioni.
Quando e per quanto tempo sono vietati i botti di Capodanno?
Le ordinanze comunali fissano periodi precisi in cui l’uso dei fuochi è vietato. Solitamente, i divieti coprono le giornate comprese tra il 30 dicembre e l’Epifania. A Roma, per esempio, le restrizioni sono in vigore dal 30 dicembre al 6 gennaio, con sanzioni per chi non rispetta le regole.
Quali botti di Capodanno non possono essere utilizzati?
I provvedimenti comunali spesso proibiscono tutti i tipi di articoli pirotecnici, compresi quelli di categoria F1 e F2, considerati a basso rischio. Questi divieti hanno l’obiettivo di prevenire incidenti, proteggere gli animali domestici e ridurre il disturbo acustico per i cittadini.
Inoltre, è vietato utilizzare articoli privi di marcatura CE, che sono illegali e rappresentano un grave pericolo per la sicurezza. Petardi e razzi particolarmente rumorosi sono inclusi nei divieti, indipendentemente dalla categoria, per limitare i danni e l’inquinamento sonoro.
Con l’aumento della consapevolezza sui rischi associati ai botti, sempre più comuni italiani adottano regolamenti per garantire un Capodanno sicuro e rispettoso del benessere collettivo. Per chi desidera festeggiare, è essenziale informarsi sulle normative locali e optare per modalità di celebrazione alternative e meno invasive.
I divieti sui botti rappresentano un passo significativo verso feste di fine anno più sicure, sostenibili e rispettose del prossimo. Seguire le regole locali non solo evita sanzioni, ma contribuisce a proteggere l’ambiente, la salute pubblica e il benessere degli animali. Festeggiare in modo responsabile è un segno di civiltà e attenzione al bene comune. Un Capodanno senza botti può essere altrettanto gioioso, ma più sicuro per tutti.