Torino con i suoi principali stili architettonici

Torino con i suoi principali stili architettonici

Una città si connota per molte caratteristiche e questo è il caso anche di Torino con i suoi principali stili architettonici, ovvero il barocco e il liberty. Diventata nel 1563 capitale del Ducato di Savoia, Torino – fino ad allora racchiusa all’interno dell’antico castrum romano – con Carlo Emanuele I (1580-1630) conobbe il suo primo ampliamento urbanistico. Per circa tre generazioni l’attività edilizia fu quasi patrimonio esclusivo degli architetti Ascanio Vittozzi, Carlo di Castellamonte e suo figlio Amedeo, fino a Guarino Guarini, Filippo Juvarra, Benedetto Alfieri e Bernardo Antonio Vittone.
Il tratto architettonico, urbanistico e territoriale che nel periodo barocco caratterizza Torino quale capitale europea, si fonda sui nuovi modelli spaziali dell’Assolutismo. In Europa le città-capitali si strutturarono come inedite strutture di comunicazione e di segni, con marcata presenza di valori simbolici. In questo senso sono importanti per il Piemonte sabaudo non soltanto le realizzazioni, ma anche il lucido “progetto di comunicazione” costituito dall’impresa editoriale del Theatrum Sabaudiae (1682).

La Torino barocca

Il periodo Barocco esalta Torino con i suoi principali stili architettonici. Appare caratterizzato, anche in Piemonte, da una forte integrazione tra politica, architettura, urbanistica, arte e retorica di corte. Trova il suo filo conduttore che connota una società colta ed evoluta in molte realizzazioni architettoniche. Nelle chiese di protezione ducale e regia, così nelle congregazioni religiose. E ancora nelle residenze auliche della corte, dal Palazzo Reale alla corona di delizie extraurbana. Negli esiti urbanistici delle vie e delle piazze porticate progettate a specchio del Potere sovrano, nei palazzi nobiliari e nelle vigne collinari.
Del primo ampliamento di Torino venne incaricato Ascanio Vitozzi (1539-1615) con la sistemazione di Piazza Castello, intorno alla quale si svilupparono i nuovi quartieri della città. I lavori furono portati avanti da Carlo di Castellamonte (1560-1641), che dal 1621 continuò lo sviluppo verso sud dell’abitato secondo un sistema di assi tra loro ortogonali. Al medesimo architetto si deve la formazione della vasta Piazza San Carlo (Piazza Reale), uno spazio derivato dalla place royale francese. Ai lati della direttrice principale due chiese gemelle. Nel periodo del Seicento furono fondamentali le opere di Amedeo di Castellamonte e Guarino Guarini. Nel Settecento in particolare quelle di Filippo Juvarra, vedi la Basilica di Superga e la Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Dalla Francia arriva lo stile liberty per Torino con i suoi principali stili architettonici

Dalla Francia, arriva verso la fine del’800 e i primi del ‘900, lo stile Liberty, ovvero linee morbide e curve e motivi floreali. Il quartiere di Cit Turin – poco lontano da Piazza Statuto – è ricco di case e palazzi costruiti seguendo questo stile. All’incrocio tra Corso Francia e via Principi d’Acaja, si può ammirare la casa La Fleur costruita nei primi del ‘900 dall’architetto Pietro Fenoglio per un imprenditore francese. Sempre in Corso Francia – piccola curiosità è il corso più lungo d’Europa, ben 11,75 km – c’è la Casa dei Draghi, altro esempio di stile Liberty. Le vetrate sono lunghe e colorate, è di 5 piani e sui lati del portone d’ingresso si notano due draghi scolpiti. La Casa dei Draghi in realtà si chiama Palazzo della Vittoria, perchè venne realizzata per un generale dopo la vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.