Modernariato, ecco il nuovo trend dell’arredamento

Modernariato, ecco il nuovo trend dell’arredamento

Negli ultimi anni, il modernariato è diventato uno dei trend più affascinanti nel mondo dell’arredamento d’interni. Questo fenomeno, che comprende mobili, oggetti e complementi d’arredo realizzati tra gli anni ’40 e ’70 del secolo scorso, rappresenta una perfetta combinazione tra passato e presente.

Un vero movimento culturale che riflette un periodo di grande innovazione e sperimentazione nel design industriale. Oggi, sempre più persone scelgono di decorare le proprie abitazioni con pezzi che hanno una storia alle spalle, attratti non solo dalla loro estetica unica, ma anche dal valore e qualità dei materiali.

Questa tendenza è particolarmente apprezzata da chi cerca un modo per distinguersi e dare carattere agli spazi abitativi, unendo funzionalità e stile.

Che cosa si intende per modernariato?

Il termine “modernariato” si riferisce a oggetti e mobili prodotti tra gli anni ’40 e ’70 del XX secolo, un’epoca di profonda trasformazione sociale e culturale. Durante questo periodo, il design industriale ha preso piede, con l’introduzione di tecniche di produzione di massa che hanno reso accessibili al grande pubblico articoli un tempo riservati a un’élite.

L’industrial design, nato con la Rivoluzione Industriale, ha trovato il suo culmine nel Dopoguerra, portando nelle case oggetti dal design innovativo e all’avanguardia. Questi articoli si caratterizzano per linee essenziali, funzionalità e l’uso di materiali come legno, metallo e plastica.

I pezzi più iconici, come la sedia “Standard SP” di Jean Prouvé o la lampada “Eclisse” di Vico Magistretti, sono diventati rappresentativi del movimento, simboli di un’epoca in cui il design non era solo estetica, ma anche una dichiarazione di intenti e innovazione.

Che differenza c’è tra modernariato e vintage?

Sebbene spesso confusi, modernariato e vintage si riferiscono a periodi e concetti distinti. Il modernariato copre il periodo del secondo Dopoguerra fino agli anni ’70, un’epoca in cui il design industriale si è evoluto rapidamente, portando alla creazione di oggetti innovativi e dal forte impatto estetico.

Il vintage, d’altra parte, si estende su un arco temporale più ampio e meno definito, includendo oggetti realizzati tra 40 e 50 anni fa. Mentre il modernariato è strettamente legato al design e all’innovazione dell’epoca post-bellica, il vintage può comprendere stili e influenze diverse, non necessariamente legate a un preciso periodo storico.

Il “new vintage”, ad esempio, si riferisce a pezzi realizzati prima del 2000, ma che conservano un certo fascino retrò. La differenza fondamentale risiede quindi nell’approccio e nella filosofia che stanno dietro questi due movimenti: il modernariato celebra l’innovazione e la modernità del Dopoguerra, mentre il vintage abbraccia un più vasto spettro di influenze storiche.

Come riconoscere questo stile?

Riconoscere il modernariato richiede una buona conoscenza del design e dei materiali utilizzati nel periodo del Dopoguerra. Pezzi caratterizzati da linee pulite, funzionali e da un’estetica minimalista, ma non per questo priva di personalità. I materiali utilizzati variano dal legno e metallo alla plastica, con un uso sapiente dei colori: tonalità neutre per i mobili e colori vivaci per gli accessori.

Oggetti che portano la firma di designer noti, come Gio Ponti, Vico Magistretti e Arne Jacobsen, e molti di questi pezzi sono stati esposti in musei o fiere internazionali, contribuendo al loro status iconico.

Un altro elemento distintivo è la qualità dei materiali e delle finiture, che rendono questi opere durevoli e capaci di mantenere il loro valore nel tempo. Per chi si avvicina a questo mondo è importante saper riconoscere questi dettagli, oltre a verificare l’autenticità e lo stato di conservazione dei pezzi, per evitare di incorrere in falsi o imitazioni.

Nell’era del consumo di massa e della produzione a basso costo, il modernariato rappresenta un ritorno alla cura per i dettagli e al rispetto per il design autentico. Chi sceglie di arredare la propria casa con pezzi di modernariato non cerca solo un’estetica retrò, ma desidera rivivere e far rivivere un periodo in cui il design era espressione di un’intera società in evoluzione, capace di guardare al futuro con ottimismo e creatività.