Olimpiadi e contraddizioni
La grande kermesse di Parigi 2024 è terminata, e il lascito è stato quello sintetizzabile nel motto Olimpiadi e contraddizioni. L’Italia ha chiuso con un bottino di 40 medaglie, di cui 12 d’oro, migliorando l’edizione di Tokyo 2020 nella quale era salita con i suoi atleti per dieci volte sul gradino più alto del podio. Quaranta medaglie arrivate da venti discipline diverse, a conferma della nostra capacità di essere multidisciplinari. Ben 25 i quarti posti, a significare un po’ di sfortuna ma anche la competitività assoluta della pattuglia tricolore, quarta in questa speciale classifica alle spalle di Stati Uniti, Cina e Germania. Sono arrivate prestazioni inattese e anche delusioni. Su tutte quella del portabandiera Tamberi che nei giorni precedenti la sua gara, quella del salto in alto, ha passato più ore in ospedale che in campo.
Ceccon e il sonno ristoratore “open”
Il nostro nuotatore Thomas Ceccon, eroe in vasca, è passato alla storia anche per la sua foto che lo ha ritratto dormiente sul prato del Villaggio Olimpico. Olimpiadi e contraddizioni ha voluto dire anche questo. Villaggio di cui molti si sono lamentati sia per la qualità del cibo e sia per l’assenza di aria condizionata. Qualche paese vedi l’Australia ha pagato a spese proprie l’installazione di un impianto di condizionamento.
L’acqua della Senna ha fatto discutere. Nonostante il grande investimento per rendere il fiume balneabile e restituirlo ai francesi dopo il grande evento, il suo colore e il suo indubbio inquinamento hanno fatto notizia. Più delle gare di triathlon e fondo nel nuoto che alla fine ha ospitato. Il bilancio organizzativo al termine è stato positivo, almeno per voce dei francesi. L’immagine del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sotto la pioggia durante la cerimonia inaugurale, non è stata edificante. Almeno una tettoia per tutte le autorità sarebbe stato logico prevederla.
Pensando a Los Angeles limitiamo il binomio Olimpiadi e contraddizioni
Evitando commenti sulla cerimonia d’apertura e la legittimità o meno della partecipazione della pugile algerina salita all’oro, non sono mancate le grandi emozioni. Anche per il pubblico francese che giorno dopo giorno è entrato nell’evento. Alla fine il testimone è stato consegnato a Los Angeles che sarà la prossima città, per la terza volta nella storia, ad ospitare le Olimpiadi nel 2028. Un pirotecnico Tom Cruise, l’attore senza tempo che non ama gli stuntmen, si è proiettato dall’alto dello stadio in perfetto stile hollywoodiano. Ha preso la bandiera olimpica, l’ha posizionata sulla moto ed è partito senza casco sulle strade di Parigi con tanto di “atterraggio” su di un aereo che ha portato la scena nella spiaggia di Venice Beach. Qui spettacolo musicale di grandi artisti internazionali. Uno stacco forte rispetto alla “grandeur di Francia” e la speranza che la prossima sia “solo” l’Olimpiade lasciando a casa le contraddizioni. Un auspicio da costruire nei prossimi quattro anni. Se è vero che lo scenario della rassegna dai Cinque Cerchi (che già campeggiano sul monte di Hollywood) si presta alla trasmissione di messaggi planetari è altrettanto vero che non tutto può essere permesso e regalato in pasto a chi guarda.