Cinema, il nuovo Torino Film Festival diventa online e “diffuso”
Il Torino Film Festival cambia, accettando la nuova sfida imposta anche dalla pandemia da Coronavirus. Tra le tante novità della 38ª edizione, in programma dal 20 novembre, il fatto che le proiezioni avverranno sia in presenza sia online, grazie a una sala virtuale di 500 posti realizzata in collaborazione con MyMovies. «Le nuove tecnologie ci permettono di arrivare ovunque, moltiplicando la forza comunicativa della settima arte» afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema, ribadendo però che «il cinema nasce per essere fruito in sala, è quello il suo posto».
Il Torino Film Festival quest’anno sarà anche “diffuso”, con proiezioni, eventi e iniziative in 12 luoghi della città. Una scelta voluta per aprirsi al web ma senza trascurare il territorio.
La stella a 12 punte che campeggia in cima alla Mole Antonelliana, già emblema della città, diventa simbolo del Tff ma anche premio tangibile per i vincitori, perché dopo 37 anni «Torino deve avere un oggetto» sottolinea il direttore del Festival, Stefano Francia Di Celle, che annuncia le prime anticipazioni: la giuria sarà tutta al femminile, anche se per scoprire i nomi bisogna aspettare fine ottobre, così come per i 12 film in concorso. Si sa però che ci sarà l’anteprima italiana del docufilm “The Truffle hunters” di Michael Dweck e Gregory Kershaw, dedicato ai cercatori di tartufo dell’Albese a riconferma del legame con il territorio. Francia Di Celle parla anche dei temi della 38ª edizione: «L’uguaglianza di genere e la diversità culturale sarà fortemente considerata». Protagonisti attesi anche il regista russo Aleksandr Sokurov, l’iraniano Mohsen Makhmalbaf, Giorgio Diritti e Stefania Sandrelli.
Nonostante un budget limato (1,5 milioni contro l’1,8 dello scorso anno) non l’edizione 2020 non rinuncia a nulla: confermati anche Cinema Ambiente e Torino Film Lovers, in programma per ottobre. La volontà è abbracciare il futuro cercando di non svanire sullo sfondo. «Siamo molto contenti di fare parte di questo cambiamento, che non è dettato dai tempi che stiamo vivendo, o meglio solo in parte – è la dichiarazione del direttore del Museo Nazionale del Cinema, Domenico De Gaetano -. Vogliamo essere noi a cavalcare il cambiamento ed esserne protagonisti».