Follia Marquez: dall’ospedale torna a Jerez e vuole provare a correre
Altro che 48 ore in ospedale e obiettivo rientro fra tre settimane a Brno. Marc Marquez è già tornato a Jerez per ripresentarsi in pista ad appena tre giorni dall’operazione effettuata a Barcellona per ridurre la frattura scomposta al radio del braccio destro, esito della terrificante caduta di domenica scorsa al termine della prima gara stagionale della MotoGP, mentre il campione del mondo stava completando una clamorosa rimonta.
Marquez non vuole assolutamente lasciare via libera agli avversari e ha convinto i medici al folle tentativo. Al punto che il dottor Angel Charte, il responsabile medico del Motomondiale, e il dottor Xavier Mir, l’ortopedico che l’ha operato, l’hanno seguito prima a casa e opra a Jerez per valutare le sue condizioni e la prima fase di rieducazione. Chiave di tutto la creazione di un tutore che permetta allo spagnolo di guidare e allo stesso tempo proteggere (non certo da un’altra caduta) il braccio, dove è stata avvitata una piastra di titanio per ridurre la frattura totale dell’osso.
«È un’impresa impossibile che solo Marquez può realizzare» afferma il dottor Claudio Costa, l’inventore della Clinica Mobile e il medico che ha rimesso in pista piloti da infortuni gravi e dolorosi che avrebbero richiesto molto più tempo di recupero. «Non avendo potuto inserire un chiodo, la placca allunga i tempi di recupero – spiega il dottor Costa -. Quello di Marc è un caso molto differente rispetto a quello di Jorge Lorenzo, che nel 2013 corse ad Assen a poco più di 24 ore dall’intervento alla clavicola rotta. Questa è un’impresa molto più difficile, al limite dell’impossibile che Marquez può rendere possibile grazie alla sua superiorità fisica, già dimostrata in tante situazioni».
Marc è convinto di poter conquistare qualche punto, che potrebbe essere molto prezioso in un Mondiale così compresso (appena 13 gare in programma), ma comunque così metterebbe molta pressione ai rivali. Quello che cerca di fare, in modi da ultrà però, anche Alberto Puig, che invece parla di tempi di recupero più lunghi. «Se Marc non potrà vincere il Mondiale, io non penso che chi lo conquisterà si sentirà completamente soddisfatto. E comunque non dovrebbe sentirsi tale sapendo che il pilota numero uno non è stato presente nel campionato nella sua interezza» afferma con zero stile il team principal della Honda in un’intervista a Dazn.