Binotto ammette il disastro Ferrari: «Va rivisto il progetto complessivo della macchina»
Dopo appena tre Gran Premi si può già parlare di fallimento Ferrari. Domenica sia Charles Leclerc e Sebastian Vettel sono stati doppiati dalle Mercedes in Ungheria per quello che a Maranello viene definito «un risultato molto deludente che deve necessariamente provocare una reazione forte in una squadra che porta il nome Ferrari».
Il team principal Mattia Binotto conferma quanto sia necessario «un cambio di rotta» e sul sito della Ferrari spiega: «Dopo tre gare è chiaro che ci troviamo in una situazione peggiore di quelle che erano le nostre aspettative e bisogna reagire, senza alcun indugio. È il progetto complessivo della vettura che va rivisto, pur consapevoli dei limiti regolamentari esistenti. Lo so bene che in Formula 1 non esiste la bacchetta magica, ma dobbiamo cambiare marcia per invertire questa tendenza, nel breve e nel lungo periodo. Se necessario, dobbiamo rivedere anche l’organizzazione per migliorare e rinforzare il metodo di lavoro dove ce n’è più bisogno. Per questo dobbiamo come squadra capire quali sono le dinamiche che ci hanno portato alla situazione attuale».
Tradotto significa che qualcosa, forse molto, cambierà a Maranello, non Binotto, per or stato confermato dai vertici aziendali (John Elkann presidente, Luis Camilleri amministratore delegato). Allo stesso tempo però il manager nato in svizzera nega epurazioni. «Ho fiducia nelle persone che lavorano in GeS: abbiamo iniziato un percorso che ci deve portare a riaprire un ciclo vincente. Sarà lungo ma tutta l’azienda ne è consapevole e supporta questa visione. Per questo mi fanno sorridere certe notizie che si leggono in giro: non è tagliando teste che si fa andare piu’ veloce una vettura…».