Cosa sono le processionarie e come eliminarle
Le processionarie, sono un vero e proprio pericolo d’interesse comune. Sia per gli animali che per le persone. Se si entra in contatto con loro per sbaglio, ci potrebbero essere dei problemi. A molti che fanno trekking o sono costantemente a contatto con la natura, sarà sicuramente capitato di avere a che fare con la processionaria.
Ebbene, basta sapere anche solo i pericoli che questa comporta, per starne decisamente alla larga. I rischi che sono correlati al suo contatto, sono infatti tanti. A tal punto da portare ogni persona a desistere, e soprattutto a prestare molta attenzione in tal senso.
I climi aridi, solitamente, ospitano con particolare frequenza questo tipo di esemplare. E questo, è ovviamente un danno con il quale bisogna fare i conti per forza di cose. Soprattutto nel territorio italiano, questo tipo di avvenimento ha ottenuto un successo mediatico non indifferente.
Il che, per forza di cose, ha portato inevitabilmente le autorità competenti a intervenire prontamente. Ovviamente, tenendo conto del fatto che il rispetto dei protocolli è un qualcosa di sacrosanto e perentorio. Dunque, un qualcosa dal quale non si può prescindere in alcun modo.
Se non con l’ausilio di alcune leggi e normative ad hoc, si intende dire. Ma in ogni caso, si parla di un tema molto delicato, essendo le processionarie particolarmente ostiche da trattare. Le leggi in tal senso, non a caso, sono molto rigide.
Processionarie, cosa sono
La processionaria, è un artropode che appartiene di fatto alla famiglia dei lepidotteri. Volgarmente, si parla dunque di un lombrico. A livello più embrionale, gli esemplari di giovane età sono delle piccole larve di 3 o 4 centimetri di lunghezza.
Queste larve, hanno una grande caratteristica che le rende molto pericolose di per sé. Il loro rivestimento è infatti composto da peli urticanti, i quali effettivamente se entrano a contatto con qualsiasi corpo possono provocare delle irritazioni di proporzioni mastodontiche.
Dunque, la premessa iniziale su come si debba prestare molta attenzione è del tutto veritiera. Nel corso della fase più adulta, questo esemplare diventa invece più simile a una falena. Dunque, le dimensioni sono maggiori così come il suo conseguente raggio d’azione.
Tuttavia, bisogna anche considerare come la vita media di questi esseri viventi sia effettivamente ridotta. Si parla infatti di pochi giorni di vita. Come si potrà vedere meglio nel corso del prossimo paragrafo, infatti, il ciclo vitale di questi animali è composto da ben poco tempo a disposizione. E questo si contrappone di conseguenza a un ciclo riproduttivo abbastanza ampio.
Per questo, infatti, le processionarie sono difficili da trattare. Sia in senso teorico che in senso pratico.
Larve e ciclo vitale
Il ciclo vitale di queste larve, come detto sopra, può durare al massimo qualche giorno. Gli esemplari che si trovano nel pieno dell’età adulta, tendenzialmente, si trovano a emergere dal terreno più o meno nel periodo estivo. Come si potrà vedere più avanti, questa è infatti una spiegazione concreta secondo la quale sono attratti dai climi più aridi.
Successivamente, le femmine quasi si “ingegnano” per trovare il modo di deporre le loro uova nella maniera più efficace possibile in assoluto. Dopo aver individuato la pianta più adatta, scegliendo tra pino e quercia solitamente, avviene dunque il processo di deposito e di fecondazione.
Gli esemplari in questione, tenendo fede alla considerazione fatta in precedenza, non amano affatto i climi freddi. All’incirca nel mese di ottobre, dunque in prossimità del periodo autunnale, le processionarie costruiscono i loro nidi in maniera quasi impercettibile.
Le temperature più rigide, senza una copertura adeguata, possono addirittura arrivare a uccidere questi animali. Dopo aver terminato questo periodo di simil letargo, le larve tornano a insorgere nel corso del periodo primaverile, mantenendo così un ciclo temporale costante.
Il loro nuovo percorso naturale, che avviene dunque dopo il periodo di età adulta, dura dunque qualche giorno. Una riduzione drastica, come si può intuire.
Processionaria: pericoli
I pericoli della processionaria, sono collegati a una serie di rischi che sono assolutamente da evitare. O quantomeno da ridurre drasticamente, per quanto possibile. Innanzitutto, quando si parla di processionaria bisogna identificare due tipi di rischi differenti.
Ovvero, quelli che sono legati all’ambiente e quelli che sono invece legati all’umanità circostante. Molto spesso, le due cose possono infatti essere fortemente conseguenti. Specie se si considera che a oggi la civiltà si espande su ogni tipo di territorio. Il che rende il proliferare di questa specie un fenomeno potenzialmente pericoloso, e dunque da essere sottoposto ad attenta verifica, onde evitare che possa appunto degenerare in qualche modo.
Alcuni esemplari, per esempio, si ritrovano così ad attaccare il pino che alle volte può anche essere di varia entità. In ogni caso, l’insorgere di queste specie all’interno di questi alberi può far sì che possa accadere il loro defogliamento, il che renderebbe appunto questo albero spoglio.
Per quanto riguarda gli effetti sull’uomo, si possono avere eritemi di varia portata, dolori e pruriti di vario genere. Tutti elementi potenzialmente molto pericolosi, insomma. La congiuntivite, è dunque un fenomeno col quale bisogna convivere praticamente all’ordine del giorno.
Come eliminare la processionaria
La processionaria, si può eliminare tramite l’utilizzo di varie metodologie. Ovviamente, sono metodologie approvate da dei protocolli sanitari che sono stati appunto messi in revisione da dei professionisti. Quindi, improvvisare questa procedura di mano propria, oltre a essere pericoloso, potrebbe essere potenzialmente anche discriminante dal punto di vista legale.
Pertanto è bene rivolgersi a dei professionisti qualificati. Ad ogni modo, la rimozione equa dei nidi in maniera manuale o anche solo biologica, potrebbe essere sicuramente una delle soluzioni più efficaci. Questo, in modo tale che queste larve non si possano riprodurre e non possono di conseguenza andare a proteggersi. Ma ovviamente, deve essere un intervento equiparato a quelle che sono le varie situazioni di gravità.
Per il resto, ci sono sicuramente dei metodi molto meno invasivi dal punto di vista scientifico e anche pratico. In alternativa, infatti, nonostante questo sia un metodo decisamente più complesso, ci sono anche le cosiddette trappole ai feromoni. Trappole che possono appunto ostacolare in maniera rapida ed efficace allo stesso tempo, quello che è il processo di riproduzione.
Processo di riproduzione che, come abbiamo detto sopra, è effettivamente particolarmente incentivato ad aumentare in maniera esponenziale nel corso del tempo.
Cosa fare in caso di avvistamento
Così come per i forasacchi, dunque, anche le processionarie possono essere molto pericolose per i cani. La cosa migliore da fare, al fronte di tutto ciò, è sicuramente quella di riuscire ad imporsi in maniera puntuale ed efficace. Agire con anticipo per far sì che si possa prevenire ogni danno, è altresì una formula convincente.
Ma ovviamente, bisognerebbe considerare il fatto che alcune aree sono molto più a rischio di altre. Dunque, è proprio su questi scenari che bisogna intervenire per forza di cose. Ovviamente, anche la legge riesce a fare la sua parte. Infatti, è obbligatorio per legge intervenire laddove le processionarie possono presentare dei rischi concreti per l’alberatura.