Filippo Magnini ringrazia Giorgia Palmas | SubitoNews

Filippo Magnini ringrazia Giorgia Palmas: «Piangevo nel letto, senza di lei non ce l’avrei fatta»

Filippo Magnini ringrazia Giorgia Palmas: «Piangevo nel letto, senza di lei non ce l’avrei fatta»

Dopo aver vinto la sua battaglia per riaccreditarsi dalle accuse e dalla squalifica per doping, Filippo Magnini lancia la sua autobiografia, non esclude un ritorno al nuoto («Ho 38 anni, ma mai dire mai…») e svela di aver superato questo momento molto delicato grazie anche alla sua fidanzata Giorgia Palmas. «È stata fondamentale – racconta la sua odissea a “Oggi” il due volte campione del mondo dei 100 sl -. Non appena l’ho conosciuta ho capito che poteva essere la persona giusta e le ho subito detto quel che mi stava capitando. Sapevo che sarei andato incontro a un periodo tremendo… Io ho le spalle larghe, ma chi ti vuole bene cosa può fare? Cosa potevano fare mia madre che si affliggeva o mio padre che si sentiva impotente, Giorgia che si accorgeva che mi rigiravo nel letto o che piangevo? Lei mi ha sostenuto, è stata l’unica, oltre ai miei avvocati, a leggere e seguire tutto. La reputo una delle persone più intelligenti che io conosca, e posso dire che mi ha sempre dato solo consigli corretti. Tutto quel che mi ha detto si è rivelato utile e giusto sotto il profilo del processo; e poi la sua vicinanza, l’amore, la fiducia non sono mai venuti a mancare e mi hanno dato forza».

Filippo Magnini, che prima dell’ex Velina è stato fidanzato con Federica Pellegrini, esalta la storia con la Palmas, promessa sposa. «Tra noi viene tutto facile, spontaneo – afferma il pesarese -. Siamo legati da una forte complicità e da un amore che ci rende tutto più semplice. Questo ci porta a essere tranquilli e a vederci in un futuro per sempre. Spero presto anche come marito e moglie». Magnini parla infatti di famiglia: «Quella con Giorgia e Sofi (la figlia della Palmas, ndr), magari con un figlio nostro, e con le famiglie di origine».

Il campione delle piscine conclude raccontando come questa esperienza l’abbia cambiato. «Mi ha fatto capire chi mi vuole bene, chi mi è e mi sarà vicino sempre. E anche quanto possa essere falso a volte un certo tipo di ambiente per il quale puoi diventare un semplice numero… La federazione mi è sempre stata vicino, però ti rendi conto che alla fine sei solo. E’ facile mettere un like, ma chi ha lottato per me veramente in questi tre anni? Sicuramente i miei, Giorgia, il mio allenatore Claudio Rossetto e i pochi amici che reputo tali. Tutto il resto sono numeri che hai annotato nel telefonino».